Novità - Giuseppina Zappella

Giuseppina Zappella
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NOVITA'

• Ritratti di tipografi ed editori nelle antiche marche europee, "Paratesto.Rivista internazionale" 12 (2015), p.67-88.

Tra tutte le immagini librarie, il ritratto del tipografo e /o editore, inserito nella marca, costituisce sicuramente la figura autoreferenziale per eccellenza, non solo perché ne tramanda i tratti fisionomici, ma soprattutto perché ci introduce nel suo mondo quotidiano di lavoro e di interessi.
Le tipologie iconografiche più diffuse sono composizioni in cui ritroviamo il tipografo  in atteggiamento di devota preghiera, al lavoro nella sua officina, insieme ai compagni e soci, in composizioni emblematiche o in scene di omaggio a potenti personaggi.
Particolare rilevanza assume anche la presenza femminile, che contribuisce a farci conoscere in una dimensione più intima e affettiva gli antichi tipografi.

• Nel mondo dei tipografi : le marche autoreferenziali, in Biblioteca statale di Montevergine, Le cinquecentine della Biblioteca di Montevergine. Catalogo a cura di Domenico D.De Falco, prefazione di p.Andrea Cardin, con un saggio di Giuseppina Zappella. Atripalda, Mephite, 2015, I, p. 109-172.
Le marche autoreferenziali sono quelle più direttamente ascrivibili al tipografo e svolgono perciò nei confronti del lettore un’importante funzione paratestuale, informativa e pubblicitaria. Rientrano in questa tipologia iniziali e monogrammi, ritratti, figure parlanti (del nome, del cognome, dell’insegna commerciale), allusive ad avvenimenti biografici, emblemi e allegorie che riflettono il mondo spirituale degli artefici del libro. Tra le più interessanti sono le immagini relative all’attività tipografica per il diretto riferimento ai problemi quotidiani di gestione dell’azienda, agli strumenti di lavoro, alla qualità della produzione e alla costituzione di società.


La lettura iconica e i codici interpretativi dell’immagine. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2014.  "Architettura delle immagini, 6", 331 p.

Quest’opera affronta una tematica familiare agli storici dell’arte, ma molto meno agli studiosi del libro antico. Eppure analoghi sono i quesiti di interpretazione e riconoscimento di una figura nell’ambito della tradizione editoriale antica. Anche in questo caso esistono convenzioni, codici e linguaggi iconografici, che bisogna saper riconoscere per apprezzare lo straordinario patrimonio di figure di corredo a un libro.
L’autrice cerca di rispondere a questa domanda ponendosi dal punto di vista del lettore, desideroso di scoprire i molteplici rapporti che legano le immagini al testo di riferimento, nel quadro della specifica tradizione iconografica. Così si discutono attributi, simboli, allegorie e in generale ogni elemento che possa aiutare nella decrittazione iconologica, alla quale si arriva con percorsi diversi volta per volta, con comparazioni di altre immagini, confronti testuali, contestualizzazioni di vario tipo. Dopo due capitoli introduttivi in cui si affrontano problemi generali (1. I progressi dell’iconologia. 2. All’interno delle categorie: generi e soggetti. Il sistema  iconclass)  la discussione si articola in otto parti:
I.  Soggetti religiosi   (3.I santi; 4. Iconografia orientale; 5 Figurazioni bibliche).  
II. Mito e favola   (6.Dei ed eroi; 7.L’evoluzione iconografica e l’influenza della stampa).
III. Simbolo e allegoria  (8.La definizione terminologica; 9.Enciclopedie di immagini; 10.Simboli religiosi; 11. Il Rinascimento e l’allegoria; 12. L’Iconologia di Cesare Ripa; 13. Il barocco e l’allegoria; 14.Le immagini della memoria e la didattica degli emblemi; 15. La missione della Chiesa e il simbolo della nave; 16.La metafora dello specchio; 17. Il secolo dei lumi e il Romanticismo; 18. Le allegorie delle scienze attraverso i secoli).
 IV. Gli attributi   (19.Tipologie e distinzioni; 20. Attributi dei santi; 21. Attributi delle figure mitologiche;  22.Gli attributi delle allegorie nell’Iconologia di Ripa).
V. La ricerca iconografica : fonti iconografiche e testuali   (23.Le fonti testuali; 24.Le fonti dell’iconografia sacra;  25.Le fonti dell’iconografia profana; 26.Le fonti visive).
VI. Lo studio ermeneutico dell’immagine  (27.Il linguaggio iconografico; 28.Un esempio di complessità figurativa : l’iconografia dell’Annunciazione; 29.Tipologie e convenzioni).
VII  La censura e l’iconografia  (30.Immagini "inhonestae" di Ovidio; 31. La censura fiorentina del Decamerone; 32.La Controriforma e il caso Giolito; 33.Le immagini "sospette"; 34. Più forti della condanna;  35.Il libro offeso e il vilipendio dell’immagine).
VIII. La  decrittazione  delle immagini e la sintesi iconologica  (36.L’intelligenza semantica e l’identificazione. 37.Gli strumenti, il metodo; 38. Il sacrificio di Sibilla in un trattato di enologia; 39. Il simbolo negato e la catarsi del fuoco; 40.Figure emblematiche; 41.Il mondo dei tipografi; 42.Pseudomorfosi e reinterpretazioni iconografiche; 43.Il sincretismo culturale della tradizione classico-cristiana; 44.Un programma iconografico e artistico poliautorale;45 Una suggestiva ipotesi interpretativa).
I quadri dedicati ad aspetti particolari sono cinque : 1. L’Ecclesia triumphans; 2. Le icone ; 3. L’iconografia dell’Epifania; 4. L’iconografia di Alessandro Magno; 5. Simboli cristiani. La Tabella 1 elenca le varie categorie de I santi patroni. Completano la trattazione i diversi indici : Illustrazioni; Tematico; Figure;  Artisti; Tipografi e/o editori; Nomi. 308 illustrazioni di corredo.


                                                              
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• Il mito, la poesia e gli artisti nella tipografia napoletana tardo-barocca, in Il mito di Napoli e l’incanto della poesia nelle tipografie di Raillard e Parrino. Saggio introduttivo di Giuseppina Zappella. Avellino, Provincia di Avellino. Biblioteca Scipione e Giulio Capone – Mediatech, 2014, "Settecento napoletano, 3",  p.9-100 (allegato CD-Rom)

Il saggio, corredato di 115 figure, analizza figure e simboli legati alla tradizione napoletana attraverso le illustrazioni presenti in edizioni di Raillard, Parrino e altri tipografi coevi. E’ suddiviso in tre parti:
I. napoli nel mito e nella leggenda  (1.La tradizione mitografica  storica e religiosa; 2. Le allegorie e le composizioni celebrative ; 3. I simboli della poesia e della musica; 4. Le figure del mito nelle marche; 5. L’ornamentazione).
II. l’illustrazione   (6. I libri illustrati; 7.Le guide di Napoli; 8. I ritratti).   
III.gli artisti   (9. Francesco Solimena; 10.Andrea Magliar e figli; 11.Paolo De Matteis; 12. Del Po; 13.François de Louvemont).
Segue il catalogo delle edizioni di Raillard e Parrino possedute dalla Biblioteca Provinciale di Avellino, a cura di Maria Porfido. Coordinamento scientifico del progetto di Zappella.

                                                             
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• La tradizione iconografica della Scuola Medica Salernitana e lo studio interpretativo dell’immagine
, in Rimedi, semplici e trattati. Atti del Convegno Erbe, manoscritti, incisioni nel mondo del Regimen e della fitoterapia. Salerno, Associazione Culturale Adorea, 23 novembre 2013. Progetto scientifico Vittoria Bonani e Marcello Andria. Salerno, Associazione Adorea, 2015 (ebook, progetto grafico Studioweb Torre), p.

L’argomento è stato affrontato in precedenti contributi, ma qui viene presentato con un’impostazione diversa delle tematiche iconografiche, non solo tipologica e tassonomica, ma soprattutto critica e metodologica. Lo scopo è quello di ripercorrere l’evoluzione editoriale del Regimen sanitatis  come discussione di un modo di "leggere" l’immagine, che superi lo studio meramente analitico e descrittivo del documento visivo (1.L’analisi iconologica; 2. Livelli diversi di lettura; 3. L’iconografia del "magister" : modelli polivalenti e immagini realistiche: 4. Un logo pubblicitario; 5. La visita del malato e la vita quotidiana nel mondo delle immagini; 6. La ricerca del significato più profondo).
Ha offerto materia alle ricerche la ricca collezione Altieri di edizioni del Regimen, molte non presenti in biblioteche italiane, alcune rarissime e introvabili


 
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