Interventi in convegni e seminari - Giuseppina Zappella

Giuseppina Zappella
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Interventi in convegni e seminari


Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche,  Le regole italiane di catalogazione per autori e la loro applicazione. Atti del Seminario di Roma 2-7 marzo 1981, a cura di Anna Giaccio e Maria Grazia Pauri. Roma, ICCU, 1985, p.35-36, 103-106, 113, 165, 232-233.

Gli interventi di Zappella riguardano in maniera specifica l’inapplicabilità della norma RICA sul formato al libro antico ed altri problemi di intestazione e ordinamento.


• Tipologia e messaggio culturale del libro antico a stampa, in Atti delle manifestazioni culturali. Nusco 3-8 settembre 1984, a cura di Gennaro Passaro. Lioni, 1986, p.93-105.

Introduzione di carattere generale sulle caratteristiche del libro a stampa dei primi secoli : testo della relazione tenuta in occasione del convegno. Vedi anche n.99.


• La produzione tipografico-editoriale in Basilicata. Dibattito per una ricerca, in Archivi, biblioteche, musei, editoria e tipografie in Basilicata, "Documentazione Regione", n.9-10, 1987, p.329-334, 347-349, 353.

Gli interventi, (la cui sbobinatura non è trascritta correttamente per mancanza di revisione da parte dell’autrice) sono relativi alla possibilità di effettuare un censimento della produzione tipografica in Basilicata.


• Incisione, illustrazione, figura (l’iniziale), "Miscellanea Marciana" 2-3, 1987-1989, p.221-266; tav.p.365-370 (anche in estratto).

Si discute della funzione e dell’evoluzione dell’iniziale dal codice manoscritto al libro del Rinascimento con esemplificazione ed esame delle varie tipologie (istoriate, parlanti, araldiche, allusive ecc.).
Testo della conferenza tenuta nell’ambito del "Seminario sul libro antico" organizzato dalla Società Dante Alighieri-Comitato Veneziano e dall’Associazione Italiana Biblioteche-Sezione Campania.


• I tipografi e il mondo classico, in La stampa in Italia nel Cinquecento. Atti del Convegno. Roma 17-21 ottobre 1989, a cura di Marco Santoro. Roma, Bulzoni, 1992, p.401-426 (anche in estratto).

Si esaminano le forme attraverso le quali si manifesta, nel libro italiano del Cinquecento, il Rinascimento dell’antichità : come semplice riproposizione della struttura decorativa e figurativa classica (figure mitologiche, allegoriche, grottesche, panoplie, cornucopie, mascheroni ecc.), come reintegrazione dei motivi ai temi classici (polisemie, metamorfosi e pseudomorfosi del patrimonio mitografico antico), come sincretismo culturale della tradizione classica e religiosa (reinterpretazione cristiana o simbolica delle immagini). L’esemplificazione è offerta da illustrazioni, marche, ritratti e iniziali.
Testo della relazione tenuta nell’ambito del convegno organizzato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del 25° anniversario della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università "La Sapienza" di Roma.


• L’illustrazione libraria dell’Ottocento : un approccio biblioiconologico, "Rara volumina" 1994, p.23-43.

La vera fortuna dell’illustrazione ottocentesca è segnata dalla divulgazione del colore, resa possibile dall’impiego di nuove tecniche grafiche : l’acquatinta e soprattutto la litografia, che determinano un nuovo linguaggio dell’illustrazione, esemplificato dal reportage contemporaneo, dalle caricature , dalla scenografia delle feste, dalla letteratura per l’infanzia, dall’iconografia agiografica, dai pamphlets, da strenne, almanacchi e pubblicazioni a dispense . Ricca esemplificazione corredata di figure.
Relazione tenuta il 10 aprile in occasione del Convegno "Ottocento questo conosciuto, produzione e diffusione del libro nel XIX secolo", Trento 9-11 aprile 1992 (2° convegno di "Biblioteche oggi" organizzato dalla Editrice Bibliografica e dalla Provincia autonoma di Trento).


• Omologazione delle procedure descrittive nella catalogazione del libro antico
, in Bibliologia e informatica. Giornata di studio. Napoli, Istituto "Suor Orsola Benincasa" 26 novembre 1993, a cura di Enzo Esposito. Ravenna, Longo Editore, 1994, p.133-152.

Si discutono le diverse scelte di autori di cataloghi di libri antichi, per dimostrare come sia necessaria una preventiva definizione di metodo, ad evitare le contraddizioni bibliologiche che si riscontrano nelle opere esaminate (trattamento del formato, convenzioni descrittive, confusione tra edizione e esemplare, indicazione bibliografica dei repertori ecc.).



• Lo "spazio" iconografico della biblioteca, in Un’idea di Biblioteca. Convegno internazionale. Napoli, Istituto "Suor Orsola Benincasa" 23-24 ottobre 1995, a cura di Enzo Esposito. Napoli, Cuen,1996, p.257-297.

Attraverso testimonianze di autori antichi (Cicerone, Seneca, Plinio il Vecchio, Marziale, Giovenale, Plinio il Giovane, Rustico, Isidoro di Siviglia) e significativi progetti contemporanei (di Manfredi Nicoletti per la biblioteca di Alessandria d’Egitto) si illustra l’uso dell’immagine nella biblioteca dall’antichità ai giorni nostri. Si dimostra così come anche  la tematica iconografica sia strettamente collegata allo sviluppo della tipologia ambientale della biblioteca nelle varie epoche. Le fonti classiche commentate sono riprodotte integralmente in appendice e corredate di traduzione (alcuni autori, come  Rustico e Isidoro, per la prima volta).


• Il libro antico : approccio e studio alla luce del recentissimo Manuale, "Bollettino di informazione ABEI" 1997, p.7-14.

Si illustrano analiticamente i contenuti e gli obiettivi principali del Manuale del libro antico (vedi n.7) in relazione alla conoscenza generale del libro antico e in particolare a quella degli elementi strutturali, considerata come propedeutica ad ogni operazione, anche quella catalografica.
Relazione tenuta in occasione dell’incontro di studio "Il libro antico nelle biblioteche ecclesiastiche" organizzato dall’ABEI a Loreto, 24-25 giugno 1996.


• Un rebus tipografico : fascicolo apparente e fascicolo strutturale in un’edizione napoletana del Seicento, in Bibliografia testuale o filologia dei testi a stampa? Definizioni metodologiche e prospettive future. Convegno di studi in onore di Conor Fahy. Udine, 24-26 febbraio 1997, a cura di Neil Harris..Udine, Forum, 1999 , p.269-294 (anche in estratto).
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La ricerca prende avvio dall’ispezione bibliologica di un’edizione napoletana del sec.XVII (Giovanni Battista Cacace, Theatrum omnium scientiarum. Napoli, Roberto Mollo, 1650) per dimostrare, attraverso l’esame filigranologico, come il tipografo abbia escogitato un singolare tipo di imposizione (a mezzo foglio, su una forma, ad una facciata con fascicoli a segnatura mista) per evitare l’alternanza di pagine bianche con altre stampate, che avrebbe pregiudicato la presentazione estetica del libro.



• Per una definizione tipoiconologica dell’illustrazione greca (sec.XVIII-XIX). Osservazioni e proposte, in La stampa e l’illustrazione del libro greco a Venezia tra il Settecento e l’Ottocento. Atti della giornata di studio (Venezia 28 ottobre, 2000) a cura di Chryssa A. Maltezou. Venezia, Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, 2001, p.29-50.

Peculiarità tipologiche delle edizioni greche impresse a Venezia e proposta di un modulo descrittivo per l’archiviazione e il confronto delle diverse attestazioni.


• La decrittazione delle immagini, in Dal torchio alle fiamme. Inquisizione e censura : nuovi contributi dalla più antica Biblioteca provinciale d’Italia. Atti del Convegno Nazionale di Studi. Salerno, 5-6 novembre 2004, a cura di Vittoria Bonani. Salerno, Biblioteca Provinciale, 2005, p.195-216.

Si propongono i risultati di una ricognizione all’interno della produzione libraria dei primi secoli della stampa sul tema dell’immagine legata alla censura. Un primo livello di esemplificazione è costituito da alcune illustrazioni di opere letterarie, che subiscono interventi censori in ordine a particolari, scene e raffigurazioni ritenute oscene (Immagini "inhonestae"di Ovidio; La censura fiorentina del Decamerone) per poi esaminare l’influsso esercitato dalla Chiesa dopo il Concilio di Trento e le reazioni dei tipografi (La Controriforma e le immagini; Il caso Giolito;  Le immagini "sospette";  Più forti della condanna;  Il libro offeso e il vilipendio dell’immagine;  Il simbolo negato). In fine si descrive la marca tipografica del Gualtieri in cui l’iconologia del rogo di libri assume un valore catartico e fortemente simbolico. L’esemplificazione è corredata di immagini.


•  Significato e risultati nel panorama scientifico internazionale dell’opera polivalente ed enciclopedica di Alfonso Gallo, in Un illustre figlio donato da Aversa alla storia della cultura e della scienza del libro in Europa :  atti della tavola rotonda su Alfonso Gallo, Aversa 4 gennaio 2005, a cura di Maria Federica Orabona.   Napoli, Guida, [2005], p.27-42.

Si ripercorre la vicenda umana e professionale del grande studioso con riferimento ai suoi molteplici interessi e ai risultati scientifici delle sue ricerche.


• L’immagine frontispiziale, in I dintorni del testo. Approcci alle periferie del testo. Atti del convegno internazionale : Roma 15-17 novembre, Bologna 18-19 novembre 2004. A cura di Marco Santoro, Maria Gioia Tavoni, I, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 2005,  p.167-188.

Si discutono esempi delle varie tipologie frontispiziali , in cui le immagini (vignetta, ritratto, stemma, marca) hanno una funzione polivalente, di messaggio linguistico, didattico, informativo e pubblicitario. L’analisi si riferisce in particolare a : strategie  editoriali e standard iconografici,  rapporto scrittura-immagine,  reiterazione dei messaggi semantici. Figure di corredo al testo.


• Immagini autoreferenziali di antichi tipografi napoletani
, in Per la storia della tipografia napoletana nei secoli XV-XVIII. Atti del Convegno internazionale : Napoli 2005, 16-17 dicembre, a cura di Antonio Garzya (Napoli, Accademia Pontaniana, 2006), p.113-162.

Le immagini autoreferenziali sono finalizzate alla trasmissione di notizie o di messaggi relativi al tipografo e/o editore. Le tipologie più diffuse sono le iniziali, le figure parlanti e allusive, gli stemmi, il ritratto. Le informazioni riguardano : il nome e il cognome, luogo di nascita e/o di attività, avvenimenti biografici e vicissitudini varie, attività tipografica, tipo di produzione, rapporti con il dedicatario, il finanziatore o l’Autorità che interferisce con la pubblicazione. Le occorrenze più frequenti sono offerte dalle marche proprio per il peculiare carattere di questo contrassegno, espressione identificativa dell’officina e del responsabile della pubblicazione.


• Strategie iconografiche e modelli pedagogici nelle sculture della cappella Sansevero, di prossima pubblicazione negli Atti del Convegno su Raimondo di Sangro (Napoli, novembre 2010).

Prendendo spunto da alcune sue recenti ricerche nel campo della storia del libro e dell’iconografia, l’autrice dimostra come le statue della cappella rispettino la tradizione iconografica dei modelli all’epoca più diffusi, e in particolare dell’Iconologia di Cesare Ripa, ma la arricchiscano caso per caso con attributi, atteggiamenti, particolari, accuratamente studiati in relazione al personaggio raffigurato.
In questo processo confluirono sicuramente dolorose esperienze familiari del principe e gli insegnamenti del nonno materno, Niccolò Gaetani, che compose due trattati filosofici con finalità dichiaratamente pedagogiche, nei quali inserì molte allegorie dello studioso perugino. Ad esemplificare queste derivazioni  si passano in rassegna tutte le statue, di cui si propone una lettura un po’ "diversa", esaminando e  decodificando attributi e pose delle raffigurazioni, interpretando scelte e motivazioni di chi le ha ispirate, soprattutto quando si osservano modifiche o aggiunte rispetto al modello. Riproduzione delle fonti iconografiche discusse



• L’Avellino sacro di Scipione Bella Bona, in San Modestino e l’Abellinum cristiana, a cura di Sabino Accomando. Avellino, Diocesi di Avellino, Istituto Superiore di Scienze Religiose "G.Moscati" 2013, p.121-162 (Atti del Convegno internazionale San Modestino e l’Abellinum cristiana. Avellino 22-24 settembre 2011)

Si discutono le notizie sui santi martiri e patroni Modestino e compagni contenute nelle due redazioni dell’Avellino sacro di Scipione Bella Bona. In proposito si analizzano anche tempi e modalità compositive dell’opera, caratteristiche metodologiche e critiche delle due stesure successive, ed ancora le fonti riportate e utilizzate, di cui si confrontano le diverse versioni e la relativa tradizione agiografica. In questo quadro si collocano anche le antiche preghiere in onore dei martiri, di cui si propone per la prima volta  la traduzione dal latino. Infine si indicano le aggiunte della seconda stesura manoscritta dell’Avellino sacro, tra cui la Vita di S.Ippolisto e la discussione sulla controversa questione dell’attribuzione della miracolosissima Imagine della Madonna di Montevergine, di cui si riportano in appendice rispettivamente la traduzione italiana e la trascrizione integrale. Il risultato è quanto mai interessante perché ripropone la testimonianza originale di uno scrittore del Seicento, tra i più importanti della storiografia avellinese, notevole non solo per antichità di documentazione ma anche per rigore metodologico e critico.


• Flussi di mobilità degli artisti del libro napoletano del Seicento, in Mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento, Convegno internazionale, Roma, 14-16 marzo 2012, a cura di Marco Santoro, Samanta Segatori. Pisa - Roma, Fabrizio Serra editore, 2013, p.129-169.

Si cerca di identificare gli itinerari più comuni e le motivazioni più importanti che sono all’origine dei viaggi di questi artisti e li sollecitano  ad allontanarsi più volte dalla propria città per andare incontro a difficoltà, pericoli e qualche volta anche delusioni. E’ un frenetico andare e venire, per ragioni di studio e formazione, per cercare commesse ed eseguire lavori, alla ricerca di fama e successo, talvolta anche per ineludibili ragioni personali. Molti di questi motivi sono comuni a diversi artisti, pure ognuno ha una sua esperienza inconfondibile, che lo contraddistingue in maniera esclusiva ed arricchisce la casistica proponendo atipici modelli comportamentali : percorsi biografici, che sono anche artistici ed esaminati  contestualmente aiutano a comprendere meglio le infinite e complesse realtà che influenzano la "fabbrica" delle immagini del libro napoletano del Seicento. Ad  esemplificazione  seguono brevi profili biografici degli artisti, con particolare riferimento alla produzione libraria e ai loro spostamenti, che come si è detto, determinano anche frequenti scambi e osmosi figurative. In fine tabelle generali riepilogative di artisti itineranti suddivisi per artisti italiani e stranieri.


• La tradizione iconografica della Scuola Medica Salernitana e lo studio interpretativo dell’immagine, in Rimedi, semplici e trattati. Atti del Convegno Erbe, manoscritti, incisioni nel mondo del Regimen e della fitoterapia. Salerno, Associazione Culturale Adorea, 23 novembre 2013. Progetto scientifico Vittoria Bonani e Marcello Andria. Salerno, Associazione Adorea, 2015 (ebook, progetto grafico Studioweb Torre).

L’argomento è stato affrontato in precedenti contributi, ma qui viene presentato con un’impostazione diversa delle tematiche iconografiche, non solo tipologica e tassonomica, ma soprattutto critica e metodologica. Lo scopo è quello di ripercorrere l’evoluzione editoriale del Regimen sanitatis  come discussione di un modo di "leggere" l’immagine, che superi lo studio meramente analitico e descrittivo del documento visivo (1.L’analisi iconologica; 2. Livelli diversi di lettura; 3. L’iconografia del "magister" : modelli polivalenti e immagini realistiche: 4. Un logo pubblicitario; 5. La visita del malato e la vita quotidiana nel mondo delle immagini; 6. La ricerca del significato più profondo).
Ha offerto materia alle ricerche la ricca collezione Altieri di edizioni del Regimen, molte non presenti in biblioteche italiane, alcune rarissime e introvabili


 
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