Giuseppina Zappella - bibliografia - Giuseppina Zappella

Giuseppina Zappella
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Autobibliografie

Autobibliografia (1976 – 1993). Avellino, Pergola editore, 1994, 21 p.
Bibliografia ragionata di 62 pubblicazioni dell’autrice, relative agli anni indicati.

• Autobibliografia (1976-….).
Aggiornamento on line della precedente.


                                      
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Grandi opere - repertori - dizionari

• Le marche dei tipografi e degli editori italiani del Cinquecento. Repertorio di figure, simboli e soggetti e dei relativi motti. Milano, Editrice Bibliografica, 1986, 2 v.  "Grandi Opere, 1"  (ristampa : Milano, Editrice Bibliografica, 1998).
                                                                                                                                                       

Vol.I  (528 p.) : classificazione iconologica per soggetti con descrizione delle figure principali e secondarie che costituiscono il corpo della marca, riferimenti bibliografici, dizionario araldico, indice degli artisti citati, elenco dei motti (con concordanza delle parole ed indice delle fonti), indice alfabetico dei tipografi ed editori.  
Vol.II : 1215 figure con riproduzioni di marche, ordinate alfabeticamente per figura. Nelle didascalie corrispondenti si indicano anche i dati cronologici relativi all’attività dei singoli stampatori.
• Articoli, segnalazioni e recensioni : Gian Filippo Belardo, Lo splendore del Rinascimento nelle marche tipografiche, "L’Osservatore Romano" 1 dicembre 1986, p.3;   Flavia Cristiano, Libri/Segnalazioni, "Accademie e Biblioteche d’Italia"54, 1986, n.4;  Benito Iezzi, Lo specchio di un’epoca, "L’Osservatore Romano" 18 marzo 1987, p.3; Paolo Veneziani, Le marche tipografiche : problemi di metodologia, "Bollettino AIB" n.s.27, 1987, gennaio-marzo, p .49-55; Piero Innocenti, Come si vedevano,davanti al loro pubblico, editori e tipografi del Cinquecento italiano? "Biblioteche oggi", 5, 1987, n.4, p.90-103; Luigi Balsamo, "La Bibliofilia"1988, p.316-317; Ornella Falangola, "Esperienze letterarie", 1988, p.110-114.



• Il ritratto nel libro italiano del Cinquecento. Milano, Editrice Bibliografica, 1988, 2 v.  "Grandi Opere, 2".

Nel vol.I  (405 p.) la trattazione è articolata in cinque capitoli : I. Le origini; II. Soggetto e tipologia; III. Modalità di presentazione; IV. Ambiente e abbigliamento; V. Tecnica di esecuzione e realizzazione artistica. Numerosi gli indici : tematico, dei personaggi ritratti (oltre 500), degli editori e dei tipografi, degli artisti e dei monogrammi, dei nomi, delle edizioni citate (circa 600, ordinate cronologicamente), dei luoghi di stampa. Nel vol.II sono riprodotti in 374 tavole oltre 400 ritratti, ordinati alfabeticamente per personaggio rappresentato.
• Articoli, segnalazioni e recensioni : Benito Iezzi, Un’opera che segna una svolta negli studi sulla storia del libro, "L’Osservatore Romano" 19 novembre 1988, p.3; Vincenzo Trombetta, "Accademie e biblioteche d’Italia"58, n.3, p.75-77; Giacomo De Antonellis, Il ritratto nel libro del Cinquecento, "L’Esopo", n.39, settembre 1988, p.9-19; Fulvia Spesso, "Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari" 5, 1991, p.215-217.



•  IRIDE. Iconografia rinascimentale italiana, dizionario enciclopedico. Figure, personaggi, simboli e allegorie nel libro italiano del Quattrocento e del Cinquecento
. Milano, Editrice Bibliografica, 1992-1993, 2 v. "Grandi Opere, 5".

Pubblicati due volumi : I (AbacoAiuto) , presentazione di Piero Innocenti, 1992, 749 p.; II (AlaAlloggiamento), premessa di Romeo De Maio, 1993, 780 p.
La trattazione di ogni voce (100 nel vol.I, 54 nel vol.II) comprende la discussione iconografica dei soggetti, la citazione integrale delle fonti testuali, un’ampia bibliografia e la riproduzione a scala reale delle immagini relative.
• Articoli, segnalazioni e recensioni : Vincenzo Trombetta, "Biblioteche oggi"10, 1992, 3 , p.374-375; siglata CC, Figure che tornano, "Il Sole 24 ore", 24 giugno 1992; Guglielmo Manfrè, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 60, 1992, p.52-53; Enzo Esposito, "Biblioteche oggi" 12, n.11-12, novembre-dicembre 1994, p.70-71; Segnalazioni di libri pervenuti "La Bibliofilia" 95, 1993, p.305; Raffaele De Magistris, "Bollettino AIB"34, 1994,n.2, p.235-237.




Scipione Bella Bona inedito. Avellino, Pergola, 1993, 464 p. "Documenti di cultura meridionale, 1".

Pubblicato solo il vol.I  (con il titolo Per un’altra storia di fra Scipione. Saggio introduttivo) in cui si cerca di ricostruire per la prima volta l’opera e la figura del più antico storico avellinese. In particolare si discutono tutte le complesse questioni relative all’autore, con discussione delle fonti citate, confronto testuale delle diverse opere, analisi della sua metodologia e concezione storiografica. Secondo il programma  -purtroppo non completato-  i volumi II e III avrebbero dovuto comprendere la ristampa anastatica dell’unico esemplare esistente dell’edizione napoletana 1642, sfuggito al rogo, e la trascrizione integrale di un manoscritto inedito dell’Avellino sacro, conservato nella Biblioteca Nazionale di Napoli.
•  Segnalazioni, articoli e recensioni  : Paolo Speranza, Nell’Avellino del Seicento il giallo di Scipione Bella Bona, "L’Irpinia" 22 febbraio 1997, p.3.



Manuale del libro antico. Guida allo studio e alla catalogazione
. Milano, Editrice Bibliografica, 1996, 1265 p.

Presentazione di Romeo De Maio. Introduzione : La struttura originaria : il foglio di forma.
Parte I :    gli elementi strutturali   (I filoni; La filigrana; Plicature e dimensioni del foglio; Il fascicolo e l’imposizione).
Parte II :   la ricostruzione del foglio di stampa .
Parte III :  le convenzioni rappresentative (La rappresentazione simbolica del formato; Il formato nei codici di catalogazione e nei sistemi automatizzati).  
Parte IV : la formula collazionale .  
Parte V :  il rapporto produzione-formato. analisi tipologica e proposte interpretative .  Parte VI :  tipologie di formati .  
Parte VII:  normative catalografiche e descrittive .
• Articoli , recensioni, Segnalazioni :  Maria Sicco, "Bollettino AIB" 36, 1996, n.4, p.472-474;  Ps.Ka., Strumenti per bibliofili. Quei piaceri per carte e formati, "Il Sole 24 ore", n.142, 26 maggio 1996, p.24; Alfredo Serrai, "Il Bibliotecario" 1996, n.2, p.322-324; Diego Maltese, Bibliografia descrittiva e catalogazione da biblioteca "La Bibliofilia" 98, 1996,n.2, p.179-183: Libero Rossi, "Cabnewsletter . Conservazione negli archivi e nelle biblioteche", 1996, n.3, p.17-19; Giorgio Montecchi, "Il Bibliotecario" 1997, n.1, p.243-250; Giovanni Morello, Una "raccolta enciclopedica" sulle origini della stampa, frutto di impegnativa ricerca e di profonda erudizione, "L’Osservatore Romano", 4 aprile1997, p.3; Antonella Orlandi, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 65, 1997, n.1, p.60-62; siglata sb, "Informationsmittel für Bibliotheken (IFB)",1997, n.1-2, p.190-191; Vincenzo Criscuolo, "Collectanea Franciscana" 67, 1997, p.237-238; Enzo Esposito, "Biblioteche oggi" 15, 1997, n.8, p.69-71.



• Il libro antico a stampa. Struttura, tecniche, tipologie, evoluzione
. Milano, Editrice Bibliografica, 2001-2004,  2 v.

L’opera si propone come una summa delle conoscenze acquisite e delle problematiche emergenti nello studio del libro antico, dalla fabbricazione della carta alle tipologie dell’illustrazione.
Parte I (682 p.) :  Introduzione : Lo "stile" del libro come evoluzione delle caratteristiche strutturali, tecniche e tipologiche.  
A -  il supporto    (I. La carta e l’avvento della stampa. II. Il procedimento di fabbricazione. III. Il foglio di forma.  IV. I filoni e le vergelle. V. La filigrana. VI. I tipografi e la carta. VII. La ricerca bibliologica)..
B-  l’allestimento   (I .I caratteri. II. Il procedimento tipografico. III. Aspetti editoriali, grafici e commerciali).
C -  la struttura   ( I. Il formato. II. Il fascicolo).
D -  l’identità (Il frontespizio. II.Antiporta e occhietto. III. Il titolo e le note tipografiche. IV.La marca).
Parte II (831 p.) :  
E –  l’abbellimento ( I. Le tecniche. II.Funzione e statuti dell’illustrazione. III.Generi e soggetti. IV. Il primo Rinascimento. V. Il maturo Rinascimento. VI. Il Barocco. VII. Dal Rococò al Romanticismo.
Numerosi quadri e tabelle nei vari capitoli illustrano problemi tecnici e curiosità dei diversi argomenti.
L’indice delle opere citate comprende oltre un migliaio di riferimenti bibliografici.
• Articoli , recensioni, Segnalazioni  : Antonella Orlandi, Caratteri, frontespizi, illustrazioni : una "summa" sull’allestimento tipografico, "L’Osservatore Romano", 10 ottobre 2001, p.10; Silvia De Vincentiis, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 69, 2001, p.195-197; Giuseppina Monaco, "Nuovi Annali SSAB" 16, 2002, p,280-282; Alfredo Serrai, "Bibliotheca" 2002, n.1 p.284-285; Sandra Favret, "Biblioteche oggi", marzo 2006, n.2,  p.120.


                              
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Bibliografie


• Contributo a una bibliografia sulle marche tipografiche  del sec.XVI
. Avellino, La Nuova  Stampa, 1982, 119 p.

Bibliografia di 204 contributi contenenti descrizioni o riproduzioni di marche tipografiche, distinti in opere di carattere generale, repertori circoscritti topograficamente e studi di carattere vario.
Nella seconda parte indice dei tipografi ed editori con riferimento alla parte bibliografica e indicazione specifica delle fonti che riproducono la marca.
• Articoli , recensioni, Segnalazioni  : Renzo Frattarolo, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 51, n.2, p.171; "Aurea Parma" 64, fasc.II, agosto 1980, p.205-206:, "La Bibliofilia", Rassegna bibliografica, p.191: Silvia De Vincentiis, "Bollettino AIB" 1983, p.254-255;, "Samnium" Recensioni 1983, p.230-231; Piero Innocenti, "Biblioteche oggi", p.107-108.



• Tipografia campana del Cinquecento : centri e stampatori. Dizionario storico-bibliografico. Napoli, Accademia Pontaniana, 1984, 52 p. ("Quaderni dell’Accademia Pontaniana", 5).

Nella  prima parte sono elencati in ordine alfabetico tutti i tipografi e gli editori attivi in Campania nel Cinquecento. La scheda contiene in modo sintetico le notizie più importanti  (date di attività, rapporti con altri stampatori, vicende biografiche, qualità e quantità della produzione, marca tipografica ecc.) ed è completata da una bibliografia analitica e ragionata, che esplicita il carattere di ogni contributo.
Le altre due parti comprendono l’indice dei luoghi di stampa (con l’elenco cronologico dei tipografi ed editori, e le segnalazioni bibliografiche relative a ogni centro) e la descrizione di 190 fonti bibliografiche  (richiamate nelle prime due parti) con una breve indicazione del contenuto e della ragione che ne giustifica la citazione.
• Articoli , recensioni, Segnalazioni :, "La Bibliofilia", Rassegna bibliografica, p.199-200; Valeria Di Vita, "Biblioteche Oggi", 3, 1985, n.1, p.118-119; Ciro Nasti, "Tribuna dell’Irpinia; Benito Iezzi, Il "chi è" degli stampatori del sedicesimo secolo a Napoli : un saggio di Giuseppina Zappella, "Il Mattino".


Cataloghi italiani di cinquecentine. Riflessioni metodologiche e rassegna bibliografica (1984-1997), "Accademie e Biblioteche d’Italia" 1999, n.1, p.19-53 (anche in estratto).

Alcune riflessioni in merito ai problemi specifici interdisciplinari, con particolare riferimento alla mancanza di criteri di uniformità e alla metodologia  applicata dai vari redattori. Segue una rassegna bibliografica di cataloghi di cinquecentine prodotti nel quindicennio 1984-1997 (226 pubblicazioni) articolata tematicamente in cinque sezioni : I. Cataloghi di cinquecentine, II.Cataloghi di fondi antichi, III. Cataloghi di mostre, IV. Bibliografie, repertori e cataloghi speciali, V.Tesi.



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Cataloghi


La collezione bodoniana della Biblioteca Universitaria di Napoli
. Massalubrense, tip. La Massese, 1978, 119 p.  4 tav.

Catalogo, cronologicamente ordinato, di 285 edizioni con notizie introduttive sulla storia e la provenienza del fondo. Nelle appendici segnalazione di edizioni non registrate in repertori.
• Articoli , recensioni, segnalazioni : Giuliana Marchionni, "Bollettino AIB" 1979, p.319; Il Bodoni è così, "Il Mattino", 24 marzo 1979;  Luigi Balsamo, "La Bibliofilia" 1980, 3, ivi anche nelle Notizie Clementina Rotondi, p.105-106.



Gli incunaboli della Biblioteca Provinciale di Avellino, con un’introduzione sulla storia della Biblioteca a cura di Anna Maria Carpenito Vetrano. Avellino, Amministrazione Provinciale, 1989, 227 p. 40 tav.

Catalogo analitico di 17 incunaboli con segnalazione delle più importanti caratteristiche e peculiarità degli esemplari considerati anche in relazione alle problematiche generali della stampa incunabolistica (tipologia dell’occhietto, dei caratteri, del colophon, del registro, delle iniziali, delle lettere guida, dei segni paragrafali ecc.). Molto ampia la descrizione delle particolarità degli esemplari (filigrana, decorazione miniata, note di possesso e annotazioni manoscritte, legatura ecc.).
• Articoli , recensioni, Segnalazioni : Benito Iezzi, Un libro per scoprire i tesori della biblioteca di Avellino, "L’Irpinia" 9 dicembre, 1989, p.3.


• Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Catalogue des publications. 1977-1995. Etabli par Giuseppina.Zappella avec la collaboration de Vincenzo.Trombetta. Edition pour l’exposition : Vingt ans d’édition  européenne. Paris, Janvier 1995, Chapelle de la Sorbonne. Napoli, La città del sole, 1995, 461 p.

Struttura e suddivisioni del catalogo : Collezioni e opere in continuazione; Edizioni singole; Atti di convegni; Cataloghi di mostre; Periodici; Enciclopedie; Pubblicazioni dedicate all’Istituto; Indici (Autori; Titoli; Cronologico; Collezioni e opere in continuazione;  Periodici;  Ristampe anastatiche; Convegni; Istituti ed Enti collaboratori;  Personaggi festeggiati o commemorati;  Artisti rappresentati nelle esposizioni; Case editrici; Volumi singoli delle collezioni; Numeri singoli dei periodici).
• Articoli , recensioni, Segnalazioni  : Maria Cristina Di Martino, "Accademie e Biblioteche d’Italia"63, 1995, n.3.



• Le cinquecentine napoletane della Biblioteca Universitaria di Napoli. A cura di Giuseppina Zappella ed Elvira Alone Improta. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1997, 372 p.

A cura di Zappella ideazione progetto, direzione e coordinamento scientifico, saggio introduttivo (Memorie per una cultura tipografica napoletana dal Cinquecento; Introduzione metodologica e criteri di catalogazione; Iconografie partenopee; Le marche tipografiche; Illustrazione e ornamentazione; Peculiarità tipologiche e tipografiche delle cinquecentine napoletane, p.11-122).
•  Recensioni : Vincenzo Trombetta, Momenti preziosi nella secolare storia dell’"artificialiter scribere",  "L’Osservatore Romano" 31 ottobre 1997  ;  Giuseppina Monaco, "Accademie e Biblioteche d’Italia"66, 1998, n.1, p.55-57; Ead. "Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari"13, 1999, p.238.


                                  
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Monografie


Suggestioni rinascimentali nell’illustrazione libraria antica. Napoli, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 1990, 94 p.   "Seminari di biblioteconomia e storia del libro, 2"  .

Si esaminano tipologie iconografiche e derivazioni del repertorio illustrativo e ornamentale del libro rinascimentale attraverso una ricca esemplificazione di marche, iniziali e figure di corredo, ispirate al mondo classico.
E’ il testo, ampliato e pubblicato come monografia, della conferenza tenuta il 18 novembre 1988 in Palazzo Serra di Cassano nell’ambito degli incontri su "Metodi e ricerche per lo studio del libro antico" organizzati dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in collaborazione con l’Associazione Italiana Biblioteche-Sezione Campania.


La Biblioteca Universitaria di Napoli. A cura di Giuseppina Zappella e Patrizia Antignani. Napoli, Biblioteca Universitaria, 1992,   79 p.  ill.

A cura di.Zappella la Scheda storica e bibliografica con appendice di documenti (p.7-50).



Il ritratto librario. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2007, 117 p. "Architettura delle immagini, 1".

L’opera è  dedicata in maniera specifica all’esame della tipologia ritrattistica nel libro a stampa. E’articolata in  cinque capitoli :1.Soggetti e tipologie rinascimentali; 2.L’età barocca ; 3. Il Settecento;  4. L’Ottocento ; 5. Peculiarità del ritratto librario. Completano la trattazione otto quadri dedicati ad argomenti particolari (1. Le serie iconografiche; 2.Un ritratto emblema; 3. L’ambiente; 4. Il ritratto femminile; 5. Didascalia e motto; 6. L’amicizia tra un editore e un artista; 7.Due grandi tipografi e il ritratto; 8. Le stampe della Biblioteca Braidense) e gli Indici (Illustrazioni; Tematico; Personaggi ritratti; Artisti; Tipografi e/o editori; Nomi). 149 illustrazioni di corredo.
Primo volume di una collana di dieci monografie dedicati ad aspetti poco trattati del libro antico.



Gli stemmi, le imprese, gli emblemi. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2009, 138 p. "Architettura delle immagini, 2" .

L’opera intende comunicare in modo agevole le conoscenze di base dell’araldica e dell’emblematica, di solito poco diffuse tra i non specialisti, nell’ambito di pertinenza del libro antico. E’ suddivisa in cinque capitoli :1.Valenze interpretative e simboliche dello stemma; 2. Le consuetudini araldiche; 3.L’araldica nel libro tipografico; 4.Lo stemma e il ritratto; 5.Imprese e emblemi . Completano la trattazione quattro quadri (1.Linguaggio e lettura dello stemma; 2.Dizionario araldico e descrizione dello stemma; 3. Simbolo e emblema; 4. Una galleria di emblemi) e gli Indici (Illustrazioni; Tematico; Titolari; Figure; Artisti; Tipografi e/o editori; Nomi).143 illustrazioni di corredo.
• Articoli , recensioni, Segnalazioni  : Anna Giulia Cavagna, in "Bibliothecae.it", 2013, p.308-309.


• L’
Iconologia di Cesare Ripa. Notizie, confronti e nuove ricerche. Salerno, 2009, 293 p..

L’Iconologia di Cesare Ripa è uno dei più completi e analitici manuali interpretativi di iconografia, che conobbe una grande fortuna non solo nella tradizione tipografica, ma anche nella produzione artistica dei secc.XVII e XVIII. L’opera, oltre a proporre, in forma accessibile a tutti, una sintesi del conosciuto (biografia dell’autore, serie delle edizioni, struttura dell’opera, descrizione delle allegorie e personificazioni, illustrazioni, imitazioni e derivazioni, problematica), suggerisce spunti per nuove ricerche, in particolare per quanto riguarda le differenze tra le varie edizioni (con analisi delle relative motivazioni) e la fortuna delle allegorie nell’illustrazione libraria. Particolarmente utile per lo studioso l’esemplificazione delle varie categorie di attributi (disposizioni, qualità, similitudini), che agevola la corretta interpretazione delle figure.


• L’Ornamentazione. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2011, 166 p.  "Architettura delle immagini, 3".
 
L’ornamentazione è uno tra gli argomenti meno considerati sotto il profilo metodologico, tecnico, iconografico e bibliologico . La trattazione è suddivisa in sei capitoli: 1.Problemi terminologici e caratteri distintivi; 2.Ornamentazione e illustrazione; 3. Tecnica, grafica e stile; 4. La cornice; 5. Testata, fregio e finalino; 6. La descrizione. Temi particolari vengono affrontati in cinque quadri (1.Le cornici fiorentine del Rinascimento; 2. Il trionfo del gusto neoclassico nelle cornici bodoniane; 3. I capricci innaturali delle"grottesche"; 4. Testate e finalini "agresti" della Gerusalemme Liberata; 5. Ornamentazione a soggetto nelle edizioni della tipografia Mosca). Connessi alle problematiche specifiche sono i diversi indici : Illustrazioni e tavole; Tematico; Figure;  Artisti; Tipografi e/o editori;  Nomi. 314 illustrazioni e XI tavole di corredo.
• Articoli , recensioni, Segnalazioni  : Anna Giulia Cavagna, in "Bibliothecae.it",2013, p.308-309.




• L’Iniziale
. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2013, 211 p. "Architettura delle immagini, 4".

Al confine tra ornamentazione e illustrazione, l’iniziale del libro a stampa si propone con caratteristiche peculiari e grande varietà tipologica. La discussione si articola per periodi e tipologie ed è suddivisa  in nove capitoli : 1. La funzione; 2. Evoluzione tipologica : dal codice manoscritto al libro del Rinascimento; 3. Le iniziali ‘parlanti’;  4. Altre tipologie (figurate, allusive, con ritratto, stemma o marca, arabescate, calligrafiche, miste). Peculiarità iconografiche;  5.Il Seicento;  6. Il Settecento;  7. L’Ottocento;  8. Fonti letterarie. Artisti e tecniche. Copie e reimpieghi.  9. La descrizione. Temi specifici vengono proposti in sette quadri ( Gli alfabeti figurati; 2. Da iniziale specifica a polivalente; 3. Le iniziali parlanti di casa Giolito; 4. Un’iniziale con il tabellionato di un notaio; 5. Iniziali emblematiche di Accademici; 6. Un alfabeto parlante vanvitelliano; 7. Immagini di vita e di morte in uno straordinario alfabeto allusivo). La consultazione è agevolata dai numerosi indici : Illustrazioni e tavole; Tematico; Figure; Artisti:  Tipografi e/o editori; Nomi. 430 illustrazioni e XIII tavole di corredo al testo.


• Reimpieghi, copie, imitazioni. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2013, 262 p. "Architettura delle immagini, 5".

Reimpieghi e rielaborazioni delle immagini, riusi e plagi iconografici costituiscono il procedimento più semplice ed economico per abbellire un libro e proprio per questo costituiscono uno dei fenomeni più diffusi nella tipografia antica. Dopo alcuni capitoli introduttivi che affrontano problemi generali (1.Il concetto giustificativo di copia e le "libertà" dei tipografi: 2.Parametri cronologici e ambiti tipologici di diffusione; 3.Terminologia e identificazione; 4.L’intervento progettuale dell’autore), la discussione si articola in quattro parti :  
i.  il reimpiego senza modifiche  ( 5.Strategie editoriali e modalità di impiego delle figure; 6. Il reimpiego contestualizzato; 7. Il reimpiego decontestualizzato;8. Il reimpiego polivalente; 9. Il reimpiego all’interno dello stesso libro; 10. Il reimpiego della marca; 11.Standard dell’ornamentazione; 12.Reimpieghi polifunzionali; 13. Capovolgimento della matrice; 14. Forme moderne di riciclaggio);    
ii. il reimpiego con modifiche (15.Modi e ragioni delle modifiche; 16.Le eliminazioni; 17. Aggiunte, ritocchi, modifiche, sostituzioni; 18.Composizioni a blocchi mobili; 19.Le cornici scomponibili; 20.Inserzione di parti intercambiabili; 21. Adattamenti alle variazioni di formato; 22.Variazioni della marca ;23.Procedimenti moderni);
iii. copie. imitazioni, rielaborazioni  (24.Caratteristiche, campi di applicazione, tipologie; 25.Copie e originali; 26. Tecniche e peculiarità dei procedimenti di riproduzione; 27.Le marche tipografiche;28. Le copie degli artisti; 29.Le rielaborazioni; 30."Famiglie" di copie e genealogie di derivazioni; 31. Ricorrenze iconografiche e valenze paratestuali; 32. Le suggestioni dell’iconografia scientifica; 33.Valutazione del fenomeno ‘plagio’ e sconfinamento in epoca moderna);  
iv.   riflessioni finali   (34.  Materiali insoliti per una ricerca bibliologica; 35. Metodologia per un censimento). I quadri dedicati ad aspetti particolari sono quattro : 1.Immagini per tutti i santi; 2. Derivazione di  immagini frontispiziali ; 3. Varianti contestuali di marche; 4. I disegni di Piazzetta per La Gerusalemme). Completano la trattazione i diversi indici : Illustrazioni; Tematico; Figure;  Artisti; Tipografi e/o editori; Nomi.  341 illustrazioni di corredo.
• Articoli , recensioni, Segnalazioni :  Domenico D.De Falco, in "Biblioteca Statale di Montevergine. Bollettino delle nuove accessioni" novembre-dicembre 2013.


La lettura iconica e i codici interpretativi dell’immagine. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2014.  "Architettura delle immagini, 6", 331 p.

Quest’opera affronta una tematica familiare agli storici dell’arte, ma molto meno agli studiosi del libro antico. Eppure analoghi sono i quesiti di interpretazione e riconoscimento di una figura nell’ambito della tradizione editoriale antica. Anche in questo caso esistono convenzioni, codici e linguaggi iconografici, che bisogna saper riconoscere per apprezzare lo straordinario patrimonio di figure di corredo a un libro.
L’autrice cerca di rispondere a questa domanda ponendosi dal punto di vista del lettore, desideroso di scoprire i molteplici rapporti che legano le immagini al testo di riferimento, nel quadro della specifica tradizione iconografica. Così si discutono attributi, simboli, allegorie e in generale ogni elemento che possa aiutare nella decrittazione iconologica, alla quale si arriva con percorsi diversi volta per volta, con comparazioni di altre immagini, confronti testuali, contestualizzazioni di vario tipo. Dopo due capitoli introduttivi in cui si affrontano problemi generali (1. I progressi dell’iconologia. 2. All’interno delle categorie: generi e soggetti. Il sistema  iconclass)  la discussione si articola in otto parti:
I.  Soggetti religiosi   (3.I santi; 4. Iconografia orientale; 5 Figurazioni bibliche).  
II. Mito e favola   (6.Dei ed eroi; 7.L’evoluzione iconografica e l’influenza della stampa).
III. Simbolo e allegoria  (8.La definizione terminologica; 9.Enciclopedie di immagini; 10.Simboli religiosi; 11. Il Rinascimento e l’allegoria; 12. L’Iconologia di Cesare Ripa; 13. Il barocco e l’allegoria; 14.Le immagini della memoria e la didattica degli emblemi; 15. La missione della Chiesa e il simbolo della nave; 16.La metafora dello specchio; 17. Il secolo dei lumi e il Romanticismo; 18. Le allegorie delle scienze attraverso i secoli).
 IV. Gli attributi   (19.Tipologie e distinzioni; 20. Attributi dei santi; 21. Attributi delle figure mitologiche;  22.Gli attributi delle allegorie nell’Iconologia di Ripa).
V. La ricerca iconografica : fonti iconografiche e testuali   (23.Le fonti testuali; 24.Le fonti dell’iconografia sacra;  25.Le fonti dell’iconografia profana; 26.Le fonti visive).
VI. Lo studio ermeneutico dell’immagine  (27.Il linguaggio iconografico; 28.Un esempio di complessità figurativa : l’iconografia dell’Annunciazione; 29.Tipologie e convenzioni).
VII  La censura e l’iconografia  (30.Immagini "inhonestae" di Ovidio; 31. La censura fiorentina del Decamerone; 32.La Controriforma e il caso Giolito; 33.Le immagini "sospette"; 34. Più forti della condanna;  35.Il libro offeso e il vilipendio dell’immagine).
VIII. La  decrittazione  delle immagini e la sintesi iconologica  (36.L’intelligenza semantica e l’identificazione. 37.Gli strumenti, il metodo; 38. Il sacrificio di Sibilla in un trattato di enologia; 39. Il simbolo negato e la catarsi del fuoco; 40.Figure emblematiche; 41.Il mondo dei tipografi; 42.Pseudomorfosi e reinterpretazioni iconografiche; 43.Il sincretismo culturale della tradizione classico-cristiana; 44.Un programma iconografico e artistico poliautorale;45 Una suggestiva ipotesi interpretativa).
I quadri dedicati ad aspetti particolari sono cinque : 1. L’Ecclesia triumphans; 2. Le icone ; 3. L’iconografia dell’Epifania; 4. L’iconografia di Alessandro Magno; 5. Simboli cristiani. La Tabella 1 elenca le varie categorie de I santi patroni. Completano la trattazione i diversi indici : Illustrazioni; Tematico; Figure;  Artisti; Tipografi e/o editori; Nomi. 308 illustrazioni di corredo.


                                                                 
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Contributi, studi e ricerche pubblicati in riviste e pubblicazioni miscellanee


• Pubblicazioni di enti collettivi
, in Esame comparato delle regole di catalogazione del 1956 e del 1978. Massalubrense,1981, p.17-24, 48-50. (Edizione riveduta A.I.B. 1982, p.20-26, 50-53).

Collazione e confronto critico dei par.23-31, 64-71 delle RICA e delle norme corrispondenti nel codice 1956 con osservazioni sulle problematiche della catalogazione degli enti collettivi.
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Una curiosa edizione di Zanotto da Castiglione sfuggita agli annali del Sandal, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 50 (1982), n.6, p.483-493 (anche in estratto).

Attraverso la collazione dei caratteri, del registro, del colophon e delle filigrane di un’edizione delle opere di Giovanni Battista Spagnoli, eseguita nel 1521 da Zanotto da Castiglione (non compresa negli annali del Sandal), si dimostra che Zanotto adoperò una precedente stampa di Pietro Martire Mantegazza del 1507, sostituendo le sole pagine contenenti il Dionysius con le corrispondenti dell’edizione 1506 ed aggiungendo in fine un colophon confacente alla nuova presentazione. Dal momento che quest’ultimo risulta composto con gli stessi caratteri già adoperati dal Mantegazza, si avanza l’ipotesi che, insieme con i residui invenduti di precedenti edizioni, sia stata acquisita da Zanotto tutta la cassa tipografica del collega milanese. L’indagine ha preso lo spunto dallo strano registro dell’opera, collocato non alla fine del libro, ma del Dionysius, "anticipando" le segnature delle parti seguenti, che peraltro non corrispondono puntualmente a quelle reali.


• La vita commerciale del Cinquecento in un interessante cimelio della Biblioteca   Provinciale di Avellino, "Civiltà altirpina" 8 (1983), n.5-6, p.11-20.

Su un’interessante edizione del Libro de Abaco, stampata a Milano senza indicazione di data (datazione proposta 1564-1566) da Vincenzo Girardone per Matteo Besozzi, uno dei primi prontuari a stampa conosciuti per l’uso della mercatura. Nel contributo si approfondisce il discorso sulla tipologia delle illustrazioni e la particolarità del testo, sull’utilità e le finalità di questo genere di opere, destinate -per il loro stesso carattere e le circostanze della pubblicazione-  ad illuminare di nuova luce il contesto sociale, politico ed economico dell’Italia rinascimentale. Nel corso della discussione si fornisce anche un elenco, corredato della relativa bibliografia, delle 27 edizioni cinquecentine conosciute di questo testo, opera di Girolamo Tagliente.


• Come catalogare le cinquecentine. Un progetto di censimento ripropone un problema aperto, "Biblioteche oggi" 2 (1984), n.4, p.53-70.

Nella mancanza di una normativa specifica, si esaminano criticamente gli strumenti catalografici esistenti, fornendo suggerimenti e consigli per l’elaborazione della scheda (indicazione della marca, del formato, del tipografo e dell’editore ecc.).


• Come fu introdotta la stampa ad Avellino
, "L’Irpinia" 1984, n.6.

Sulle vicende che determinarono l’introduzione della stampa nel capoluogo irpino, sul ruolo di Michele Giustiniani e i suoi rapporti con i prototipografi Camillo e Ludovico Cavallo. Riproduzione della marca parlante della tipografia.


• Minimae figurae. Le marche tipografiche nel Cinquecento, "Grafica. Rivista di teoria, storia e metodologia" 1986, febbraio, p.44-56.

Una visione d’insieme sulla problematica iconologica, tipologica e artistica delle marche rinascimentali.


• Un contributo nuovo allo studio del libro antico. Intervista a Giuseppina Zappella, autrice dell’opera "Le marche dei tipografi e degli editori italiani del Cinquecento" (a cura di Valeria Di Vita), "Biblioteche oggi" 4 (1986), p.33-43.

Rispondendo alle domande dell’intervistatrice, l’A. illustra il suo metodo di ricerca, aperto alle suggestioni della ricerca interdisciplinare, attraverso il tentativo di una interpretazione dei dati "materiali" in un più generale contesto storico, artistico e culturale.


• Iniziali "parlanti" nel libro italiano del Rinascimento, "Grafica. Rivista di teoria, storia e metodologia" 1988, n.6, dicembre, p.56-77.

Sull’origine, la diffusione e la tipologia delle iniziali parlanti del Cinquecento con esemplificazione dei vari generi e soggetti ( mitologico, storico, biblico, con animali e figure comuni). Tra le particolarità si segnalano : l’impiego della stessa immagine per personaggi diversi, la presenza di motti, l’uso della didascalia, la duplicità della figurazione all’interno della scena, la varietà di raffigurazione dello stesso personaggio. Particolare attenzione è stata rivolta all’individuazione delle fonti classiche (soprattutto Ovidio e i tragici greci) che hanno ispirato la composizione figurativa.


• Ancora sulle marche tipografiche : problemi di fondo e metodologici, "Bollettino AIB" n.s.28 (1988), n.1-2, p.170-175.

Alcune precisazioni metodologiche in risposta all’intervento di Paolo Veneziani, Le marche tipografiche : problemi di metodologia, pubblicato in "Bollettino AIB" 1987, n.1, p.49-55.


• Titolo e allegoria nel libro del Rinascimento
, "L’Esopo" 1989, n.43, p.28-47.

Attraverso alcuni esempi si cerca di illustrare la capacità ermeneutica dell’artefice del libro antico di interpretare con un’immagine (prevalentemente del frontespizio) il titolo e, quindi, anche il contenuto dell’opera proposta. Il rapporto titolo-immagine si configura in maniera molto varia, da livelli espressivi semplici a forme di straordinaria libertà interpretativa in cui, come nel "Giardino di pensieri" di Francesco Marcolini, la trasposizione di uno specifico discorso morale-esemplare nello spazio immaginario di un giardino popolato di figure, acquista una dimensione non più solo figurativa e grafica, ma storica e culturale.


•  I grandi uomini e i piccoli libri,
"Grafica. Rivista di teoria, storia e metodologia" 1989, n.7, luglio, p.8-31.

Sull’importanza documentaria, artistica e culturale del ritratto librario cinquecentesco. Particolare attenzione è rivolta alla individuazione delle categorie di personaggi ritratti ed alla loro rilevanza nella società rinascimentale.


• Problemi di interpretazione nello studio del libro antico. La lettura "alchemica" di marche tipografiche rinascimentali , "Biblioteche oggi" 8 (1990), n.1, p.51-62.

Si cerca di applicare la concezione del metodo storico, sottesa all’iconologia panofskiana, allo studio interpretativo del libro antico. In questa prospettiva interdisciplinare anche la decrittazione di simboli alchemici presenti in marche tipografiche può aiutare a meglio definire il patrimonio ideale del tipografo, in una più generale comprensione della civiltà rinascimentale e dei suoi miti.


• Scipione Bella Bona "rivendicato". Alla riscoperta delle origini della storiografia avellinese, "Rassegna storica irpina" 1 (1990), n.1-2, p.87-103.

Alcune riflessioni sulle nuove ricerche dell’autrice relative all’opera del più antico storico avellinese.


• Un antico mito e la sua interpretazione : la favola di Amore e Psiche nel commento di Filippo Beroaldo il vecchio, in Per le nozze di corallo di Enzo Esposito e Citty Mauro. Ravenna, Longo editore, 1990, p.167-178.

Nel metodo interpretativo allegorico, che si manifesta nell’esegesi cristiana a partire dalla patristica greca per poi essere ripreso ed esteso dai neoplatonici, la mitologia antica diventa una proiezione dello stesso universo, capace di parlare all’intelletto guidando lo spirito ad elevate contemplazioni. Un tipico esempio ne costituisce il commento ad Apuleio di Filippo Beroaldo il vecchio, del quale si propone il passo relativo alla fabella di Amore e Psiche, tradotto per la prima volta in italiano dall’autrice.


• Biblioteca Universitaria di Napoli, in Biblioteche d’Italia. Le biblioteche pubbliche statali. Roma, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Ufficio Centrale per i Beni librari e gli Istituti culturali, 1991, p.183-190.

Aggiornamento storico e bibliografico alla scheda sulla Biblioteca, già  curata nella precedente edizione da Stefania Guardati.


• Dimensione analogica e metaforica dell’illustrazione rinascimentale
, "Nuovi annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari" 6 (1992), p.113-151 (anche in estratto).

La dimensione analogica e metaforica dell’illustrazione rinascimentale si evidenzia nella capacità di realizzare un’omotipia e una relazione dinamica con il modello verbale. Questo procedimento traslativo dall’astratto pensato al concreto raffigurato si realizza in una proiezione tematica e mimetica che può configurarsi in vario modo, dalla semplice trascrizione figurata del titolo a una sua interpretazione simbolica o allegorica. Così attraverso una esemplificazione mirata, in cui i diversi livelli di lettura si intersecano ed integrano a vari gradi di complessità,  si cerca di dimostrare come l’immagine traspositiva del titolo, nella molteplicità delle sue forme, aiuti a superare i limiti del discorso verbale, costituendo anche un felice espediente didattico e pubblicitario, che aiuta e sollecita il lettore nella comprensione immediata dell’opera.


• Bella Bona "ritrovato" : a proposito di un libro sfuggito al rogo dell’Inquisizione nel 1644, "La Bibliofilia" 95 (1993), n.1, p.45-69 (anche in estratto).

Storia e misteri di un esemplare unico di eccezionale interesse : l’edizione napoletana 1642 dell’opera del più antico storico avellinese. Nell’articolo si anticipano alcune delle più interessanti conclusioni della ricerca sul Bella Bona .
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• Immagini per tutti i santi. Polivalenza iconografica nella illustrazione rinascimentale, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 61 (1993), n.1, p.21-56 (anche in estratto).

Un esempio particolarissimo di reimpiego di standards iconografici per la rappresentazione di personaggi diversi è documentato nel Catalogus sanctorum di Pietro de’ Natali (Venezia, Nicolò di Francoforte, 1516). Il libro è corredato di ben 429 piccole illustrazioni, raffiguranti santi o scene sacre, ma di esse solo una minoranza è costituita da figure specifiche e caratterizzate, mentre la maggior parte presenta immagini generiche e polivalenti, adoperate in relazione alle diverse categorie di santi (papi, vescovi, apostoli, profeti, martiri ecc.). Il trucco in effetti non è immediatamente avvertibile, dal momento che i vari schemi iconografici (28, tutti riprodotti) sono sapientemente distribuiti, variati ed alternati con iconografie specifiche (anch’esse tutte riprodotte), di sorta che il lettore ha l’impressione che le ripetizioni siano molto meno numerose. Negli indici, che completano il contributo, sono indicati per ogni santo il tipo di schema adottato (o la presenza di un’iconografia specifica) e la sua collocazione nel libro. Il risultato finale è che per 360 santi sono stati adoperati solo 28 standards, mentre le rappresentazioni specifiche ammontano a 55.


• Il formato nella descrizione del libro antico. Valore bibliologico e scelte catalografiche, "Biblioteche oggi" 11 (1993), n.8, p.52-62.

Si affrontano preliminarmente alcuni problemi, spesso trascurati, come la necessità di separare l’indicazione del formato originale (individuato mediante le plicature del foglio di forma) da quella delle misure dell’esemplare (da indicare in nota) e l’opportunità di omologare le modalità di rappresentazione simbolica del formato, eliminando espressioni improprie (ad esempio foglio volante) e poco corrette (misura dello specchio di stampa). Dopo un esame del trattamento del formato nei vari codici di regole si individuano i rapporti tra foglio di forma e formato, attraverso tabelle di riferimento generali e particolari. In conclusione si ribadisce l’importanza della filigrana soprattutto nella datazione di incunaboli sine anno.



• Un emblematico ex libris parlante nel più antico fondo della Biblioteca provinciale di Avellino, "La Specola. Annuario di bibliologia e bibliofilia" 1993, p.155-167 (anche in estratto).

Sulla pregnante simbologia dell’ex libris della famiglia Capone, nel quale simboli di studio, di vigilanza e di meditazione (il gallo, figura parlante del cognome Capone, la lucerna, la clessidra, la tromba) sono affiancati alle figure tradizionali che rappresentano la scienza ed in particolare al libro.



• Camillo  Cavallo e l’introduzione della stampa ad Avellino,
in Studi di varia umanità in memoria di Benito Iezzi, a cura di Mario Capasso e Enzo Puglia. Sorrento-Napoli, Franco Di Mauro Editore, 1994,  p.219-241.

Si ritorna sulla complessa vicenda dell’introduzione della stampa ad Avellino e si avanza l’ipotesi, suffragata da documenti e testimonianze, che Ludovico Cavallo sia succeduto al fratello Camillo, morto di peste, nel corso dell’anno 1656. Nel contributo si propone, inoltre, l’elenco, annalisticamente ordinato, delle oltre cento stampe prodotte da Camillo  a Napoli, Mercogliano, Isernia, Castellammare ed Avellino.



• Utitor non abutitor. Noterella in margine a un settecentesco regolamento di biblioteca privata, "Biblioteche oggi" 1994, n.3, p.70-71.

Si trascrive nella versione originale in latino, accompagnata a fronte dalla traduzione italiana, il settecentesco pentadecalogo, che regolava il prestito dei libri appartenenti alla biblioteca Vargas Macciucca.


• La filigrana risolve un problema d’imposizione? "Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari" 8, 1994, p.25-40.

Con l’ausilio di schemi grafici si dimostra come attraverso l’ispezione filigranologica si possa distinguere, nei vari formati, l’impiego dell’imposizione a mezzo foglio su una sola forma (da cui si ottengono due fascicoli perfettamente uguali) da quella su due forme (da cui si ottengono due fascicoli successivi). Tale distinzione nella manualistica corrente era finora ritenuta impossibile.


• Il fascicolo nella struttura del libro antico. "Accademie e Biblioteche d’Italia" 1994, n.1, p.17-60.

Si discute (con l’aiuto di grafici e figure) della tecnica di formazione del fascicolo nel manoscritto e nel libro a stampa . In particolare si analizzano i problemi di mise en ordre delle pagine e i vari tipi di imposizione (invertita, a mezzo foglio, a più fogli), che determinano la composizione numerica e la solidarietà delle carte coerenti. Molte sono le precisazioni anche per quanto concerne la corretta definizione terminologica.


• Archeologia del libro. L’ispezione dei filoni nell’analisi bibliologica, "Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari" 9, 1995, p.147-165.

Oltre che per l’accertamento del formato, l’accurata ispezione di  alcune caratteristiche  tipologiche e strutturali dei filoni (posizione, numero, intervallo, orientamento) può fornire elementi preziosi per l’analisi bibliologica. Nello specifico i casi esaminati sono tre :  identificazione di fogli aggiunti o sostituiti, individuazione delle carte coerenti e delle modalità di plicatura, ricostruzione delle misure originali del foglio di forma. L’esemplificazione è corredata di figure.
Segnalazioni e recensioni :  Franca De Leo, Spoglio delle riviste, "Accademie e Biblioteche"63, 1995, n.4, p.94.


• Il formato del libro antico. Analisi tipologica e proposte interpretative, "Accademie e Biblioteche d’Italia"1995, n.2, p.5-36.

Si cerca di ricostruire per la prima volta le percentuali di variazione dei formati attraverso i secoli e le tipologie  editoriali collegate. La ricerca sull’evoluzione del formato attraverso i secoli viene condotta sulla base di precise valutazioni numeriche, indicando per ogni epoca e nazione le percentuali dei vari formati utilizzati, anche in relazione ai diversi generi di pubblicazione. L’indagine svolta  ha nel complesso consentito di rettificare opinioni errate e largamente diffuse anche nella più accreditata manualistica. Si dimostra così come il formato di gran lunga più diffuso nell’età incunabolistica (contrariamente a quanto si asserisce ne La nascita del libro di Febvre-Martin) sia stato il 4° e non il 2° e come l’8° abbia conosciuto in Francia, prima ancora della rivoluzione manuziana, uno straordinario successo, attestandosi su una percentuale di oltre il 30% della produzione totale.



• Il foglio di forma del libro antico, "Grafica. Rivista di teoria, storia e metodologia" 1995, n.15, p.24-45.

Si parte dall’analisi codicologica (dimensioni della pelle, tecnica di rigatura e squadratura, esigenze di funzionalità e armonia, usi locali) per illustrare le operazioni preliminari per l’ispezione bibliologica del libro a stampa e l’individuazione dei fattori "materiali" (soprattutto filoni e filigrana) dei vari formati. Di particolare utilità per lo studioso è il metodo proposto per ricostruire, sulla base di formule algebriche (diverse da formato a formato) e di altri elementi (criteri di proporzionalità, misure standard dei tipi di carta), le dimensioni originali dei libri, anteriormente alle rifilature operate dal legatore.



• Il più antico storiografo avellinese : Scipione Bella Bona e la sua opera, in Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia,    a cura di Gabriella Pescatori Colucci, Errico Cuozzo, Francesco Barra. III,   Pratola Serra, Sellino & Barra , 1996, p.241-256 (anche in fascicolo, n.52)

Si ripercorre sinteticamente la straordinaria vicenda dello storico Scipione Bella Bona con riproduzioni di frontespizi e documenti significativi.


• Aggiunte agli annali della tipografia di Campagna (sec.XVI), "La Bibliofilia" 1996, n.1, p.45-54 (anche in estratto).

Si descrivono due edizioni impresse a Campagna nel 1569 da Giovanni Domenico Nibbio e Giovanni Francesco Scaglione (Cipriano Suarez, De arte rhetorica e Virgilio di Castelfranco, Breue esposizione sopra il Padre nostro) sconosciute a tutti gli studiosi che si sono occupati della tipografia campagnese.
Segnalazioni  : Flavia Cristiano, Spoglio di periodici, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 64, 1996, n.4, p.120.



• Codici e allusioni simboliche nella figura dell’elefante, "Rara volumina" 1996, n.1, p.49-70.

Si discute dell’impresa del cardinale Montelparo, argomento di un trattato di Felice Milensio pubblicato in una edizione napoletana molto rara (Felice Milensio, Dell’impresa dell’elefante. Napoli, Gio. Tomaso Aulisio, 1595). Con l’occasione si passano in rassegna fonti iconografiche antiche (da S.Epifanio a Pierio Valeriano, a Capaccio, Ripa, Giovanni Ferro) per illustrare la ricchezza di riferimenti simbolici offerti dalla figura dell’elefante. L’esemplificazione è corredata di figure.


• Lettera al Direttore, "Cabnewsletter . Conservazione negli archivi e nelle biblioteche", 1996, n.5, p.9-11,

Replica alle osservazioni contenute nella recensione di Libero Rossi al Manuale del libro antico (n.7) pubblicata in "Cabnewsletter" 1996, n.3,p.17-19


• Alla ricerca del libro perduto. Supplemento virtuale agli Annali della tipografia napoletana del Cinquecento, in Bibliologia e critica dantesca. Saggi dedicati a Enzo Esposito. A cura di Vincenzo De Gregorio. Ravenna, Longo, 1997, I, p.243-293.

Attraverso un’accurata collazione degli inventari delle biblioteche francescane siciliane compilati alla fine del Cinquecento su richiesta della Congregazione dell’Indice e pubblicati da Diego Ciccarelli nel 1990, si identificano 78 edizioni napoletane del Cinquecento, sconosciute alle fonti o di cui non si conoscono esemplari. Sono suddivise in cinque categorie : I. Edizioni sconosciute  non descritte in repertori (n.1-53); II. Integrazione di edizioni sconosciute (n.54-55); III. Edizioni non censite in Manzi. ma descritte in altre fonti, o delle quali non si siano rinvenuti esemplari (n.56-73); IV. Edizioni citate da Manzi senza riscontro di esemplari (n.74-78).


• La correttezza dell’informazione nella descrizione del libro antico, "La Bibliofilia" 1997, n.2, p.191-194.

Si ribattono puntualmente le osservazioni di Diego Maltese ("La Bibliofilia" 98, 1996, n.2, p.179-183)  sulle scelte metodologiche del Manuale del libro antico (n.7) con particolare riferimento alla conoscenza degli elementi strutturali, considerata come propedeutica per chiunque voglia affrontare con rigore e competenza lo studio del libro antico.



• Un problema metodologico : l’identificazione di una sconosciuta edizione di Niccolò Gorgonzola con errata data di stampa, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 1998, n.1, p.5-20.

Attraverso l’ispezione  bibliologica, supportata dalle fonti archivistiche e dall’esame "materiale" del libro, si identifica come originale un‘edizione finora sconosciuta delle Epistole et evangeli vulgare historiade, edita da Niccolò  Gorgonzola. L’edizione era stata ritenuta una contraffazione da Giovanni Bresciano anche a motivo della impossibile data 1470, che viene corretta in 1520 grazie soprattutto alla "lettura" e datazione di un piccolo danno riscontrabile nella matrice xilografica della marca editoriale del colophon. Figure esemplificative.


• Lettera al Direttore, "Il Bibliotecario" 1998, n.1, p.203-211.

A commento delle osservazioni di Giorgio Montecchi, in occasione della recensione al Manuale del libro antico ( n.7), pubblicata ne "Il Bibliotecario"1997, 1, p.243-250, si discutono problemi metodologici e strategie catalografiche di base nella redazione di manuali sul libro antico.


• Antiche illustrazioni del Decamerone, "Wuz. La rivista del collezionista di libri" 1, 2002, n.3, p.38-48.

Analisi e descrizione delle più antiche edizioni illustrate del Decamerone, con particolare attenzione agli standard iconografici e tipologici, alla mise en page delle immagini, al loro reimpiego e/o imitazione nelle stampe successive. L’esemplificazione è corredata di riproduzioni.


• I simboli del sapere : un percorso iconografico dal Medioevo al Barocco, "Rinascimento Meridionale. Rivista annuale dell’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento Meridionale" I, 2010, p.5-21.

Continuità e mutamenti di significato dei simboli del sapere si osservano in ambito meridionale dal Medioevo al Barocco nei più diversi media artistici (miniature, sculture, ritratti, illustrazioni librarie). In particolare si discute –a livello iconografico- di arti liberali e altre scienze, di figure emblematiche come la sfera, il compasso e soprattutto il libro, per concludere con alcuni esempi di segno opposto , in cui i simboli del sapere vengono proposti in una visione parodistica o satirica o dissacrante-ideologica,
Figure esemplificative.


A proposito della donna nel Rinascimento meridionale, "Nuovi Annali della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari", 25, 2011, p.29-41.

Il contributo sviluppa alcune riflessioni in merito agli Atti del convegno internazionale La donna nel Rinascimento meridionale (Roma, 11-13 novembre 2009) pubblicati a cura di Marco Santoro (Pisa-Roma, Serra Editore, 2010). I vari contributi trattano l’argomento sotto varie angolazioni , dagli eventi drammatici di cronaca, al ruolo delle donne in tipografia, alla "visibilità"  femminile nelle dediche , nelle biblioteche principesche, nel libro a stampa, nei monasteri, nella committenza artistica e nella tradizione iconografica.


• Il ritorno di Minerva e le meraviglie della scienza. Un catalogo, una mostra
, "L’Irpinia. Giornale di politica, economia, cultura e sport" 5 giugno 2014.


• Convenzioni rappresentative e topoi iconografici nella tradizione editoriale della Scuola Salernitana, "Il Paratesto", 11 (2014), p.9-36.

Si ripercorre l’evoluzione iconografica  (sec.XV-XVII) del Regimen sanitatis, che costituisce il testo fondamentale della Scuola medica Salernitana, attraverso le tipologie delle figure di corredo, dalle illustrazioni relative ad episodi o personaggi, a quelle probatorie di commento al testo, alle allegorie celebrative, alle più realistiche rappresentazioni domestiche.
Immancabili punti di riferimento e confronto sono le illustrazioni degli antichi testi di medicina, da Galeno a Ippocrate (peraltro autori studiati nella Scuola), alle opere popolari e di medicina pratica (in cui prevalgono le scene comuni  e l’ambientazione familiare), a zone periferiche, paramedicali con cui sono evidenti le convergenze, le confluenze e ricorrenze iconografiche



                                                                   
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Saggi introduttivi


• Iconografie ottocentesche tra cronaca e storia : la vita di un’epoca e i suoi protagonisti
, in Luigi Marta, Costumi della festa data il 1854. Parigi, 1854. Ristampa anastatica a cura e con un saggio introduttivo di Giuseppina .Zappella.  Sorrento, Di Mauro, 1993.

Il saggio è suddiviso in due capitoli : I. L’illustrazione italiana dell’Ottocento; II Napoli e la litografia.


• Il rifiorire della tipografia a Napoli nel primo ventennio del Cinquecento, in Bona Sforza, regina di Polonia e duchessa di Bari. Catalogo della Mostra, a cura di Maria Stella Calò Mariani, Giuseppe Dibenedetto, Bari, Ministero per i Beni Culturali. Archivio di Stato di Bari – Università degli Studi di Bari. Istituto di Storia dell’Arte, I, 2000, p.102-107.

Panorama storico bibliografico della tipografia napoletana agli inizi del Cinquecento, con particolare riferimento a due edizioni di Sigismondo Mayr : l’Arcadia del Sannazaro (1504) e le opere del Pontano in 9 volumi, 1505-1512. Altri tipografi attivi a Napoli durante il soggiorno di Bona Sforza sono Giovanni Antonio da Canneto e Pietro Maria de Richis. E’ uno dei saggi che introducono il catalogo.



• La suggestione delle immagini : un percorso biblioiconologico, in Le cinquecentine della Biblioteca Provinciale di Salerno. Catalogo a cura di Giuseppe Cicco e Anna Maria Vitale. Salerno, Provincia di Salerno, 2004,  I, p.31-67.

Introduzione iconografica al catalogo con osservazioni relative alle varie tipologie frontispiziali, illustrative e ornamentali. Una particolare attenzione è rivolta alle varianti di marche non censite in repertori. Illustrazioni esemplificative.


• La marca del Seicento tra invenzione e continuità . Un’introduzione, in Le seicentine della Biblioteca Provinciale di Salerno, a cura di Giuseppe Gianluca Cicco, Anna Maria Vitale. IV.Le marche, con un saggio di Giuseppina Zappella.  Salerno, Provincia di Salerno, 2009, p.7-87.

Il saggio, corredato di 36 figure, è suddiviso in cinque capitoli : 1.Il trionfo del simbolismo e la dilatazione del campo figurativo; 2.Tipologie, soggetti, figure autoreferenziali; 3.Reimpieghi e ricorrenze iconografiche; 4.Polivalenza della funzione : varianti e uso di più marche; 5.Una frontiera ambigua : la marca come ornamento.



• Lo "spettacolo" del sapere e le suggestioni dei tipografi, in Varietas delectat. Arte e immagine nel libro napoletano del ‘700. Avellino, Istituto Tecnico Agrario "Francesco de Sanctis" – Regione Campania.Settore Musei e Biblioteche – Mediatech, 2008, p.10-25 (allegato CD-Rom)

Il saggio (con 35 figure) introduce il catalogo a cura di Maria Porfido.


• Felice Mosca : un professionista "dimenticato"dell’arte tipografica, in L’universo del sapere e la magnificenza della corte nelle edizioni Mosca. Saggio introduttivo di Giuseppina Zappella. Avellino, Provincia di Avellino. Biblioteca Scipione e Giulio Capone – Mediatech, 2012, "Settecento napoletano, 1",  p.9-100 (allegato CD-Rom)

Il saggio, corredato di 149 figure, costituisce il primo studio monografico sul tipografo napoletano ed è  suddiviso in cinque capitoli: 1.La vicenda umana e professionale; 2.Documenti di cultura, scienza e spettacolo : uno specchio della Napoli del Settecento; 3. Nel regno degli artisti : illustrazione e ornamentazione; 4. Il microcosmo del tipografo; 5. Nel segno della continuità : le edizioni di Felice Carlo. Segue il catalogo delle edizioni Mosca possedute dalla Biblioteca Provinciale di Avellino, a cura di Maria Porfido. Coordinamento scientifico del progetto di Zappella.


• La biblioteca e le architetture del sapere : percorsi di ricerca e di conoscenza, in Dall’Atlante della natura. La biblioteca scientifica dei secoli XVI e XVII. Avellino, Istituto Tecnico Agrario "Francesco de Sanctis" – Regione Campania.Settore Musei e Biblioteche – Mediatech, 2010, p.5-17(allegato CD-Rom)

Il saggio (con 40 figure) introduce il catalogo a cura di Maria Porfido (coordinamento scientifico di Zappella)


• Due ragioni per un catalogo, in Il torchio e la mano. Edizioni illustrate ed esemplari miniati del Quattrocento dalle biblioteche italiane, a cura di Anna Maria Vitale. Salerno, Arti grafiche, 2011 ,  p.27-30

Nota introduttiva al catalogo con indicazione delle principali peculiarità degli esemplari.


• Arte del libro a Napoli nel Settecento : i primi decenni, in Le settecentine della Biblioteca Provinciale di Salerno:  Napoli 1701-1725,  a cura di Giuseppe Gianluca Cicco, Anna Maria Vitale. II. Marche e apparato iconografico, con un saggio di Giuseppina Zappella. Salerno, Provincia di Salerno, 2011, p.19-155.

Introduzione di carattere generale con particolare riferimento alle caratteristiche tipologiche e iconografiche delle edizioni descritte nel catalogo. Suddivisione in nove capitoli : 1.Aspetti e momenti della vicenda artistica dell’editoria napoletana; 2.Il frontespizio; 3.L’antiporta; 4.La marca; 5.L’illustrazione; 6 Lo stemma; 7. L’ornamentazione;  8. Il reimpiego; 9. Gli artisti. L’esemplificazione è corredata di 83 figure.


• Una metafora della Napoli del Settecento : le incisioni di Antonio Baldi,  in Le settecentine della Biblioteca Provinciale di Salerno: Napoli 1726-1750. Catalogo  a cura  Anna Maria Vitale, con un saggio di Giuseppina Zappella. Salerno, Provincia di Salerno, 2012, p.19-71.

Antonio Baldi è uno degli artisti più attivi nell’editoria napoletana del Settecento (sottoscrive incisioni in oltre sessanta opere). La sua attività è polivalente con un’evidente interscambiabilità di ruoli di inventor e sculptor. Figura spesso come incisore in associazione con Solimena, ma anche con altri artisti importanti come Vaccaro e De Mura, mentre disegna molte stampe incise a preferenza da Andrea Magliar. Realizza numerose antiporte, vignette frontispiziali, illustrazioni di corredo al testo (con la riproduzione di apparati festivi, monumenti e reperti, scene belliche, immagini sacre ecc.), iniziali, testate e soprattutto ritratti sia di autori che di dedicatari e personaggi illustri. Il contributo è corredato di 31 illustrazioni.



• Una tipografia nel segno della tradizione artistica napoletana
,
in Le piacevolezze della musica e del teatro, l’arte degli illustratori : i nuovi modelli della tipografia Muzio. Saggio introduttivo di Giuseppina Zappella. Avellino, Provincia di Avellino.Biblioteca Scipione e Giulio Capone – Mediatech, 2012, "Settecento Napoletano, 2", p.7-115 (allegato CD-Rom).

Tra Sei e Settecento quella dei Muzio è una delle più importanti dinastie di stampatori, editori e librai napoletani con una ricchissima produzione di circa ottocento edizioni. Il saggio, corredato di 191 figure, costituisce il primo studio monografico su questa importante tipografia ed è  suddiviso in sette capitoli:  1.Una famiglia di tipografi; 2.La marca; 3.La produzione; 4.L’illustrazione; 5 L’ornamentazione; 6.Reimpieghi e ricorrenze iconografiche; 7.Gli artisti. Segue il catalogo delle edizioni Muzio possedute dalla Biblioteca Provinciale di Avellino, a cura di Maria Porfido (coordinamento scientifico di Zappella).


• Due secoli di arte tipografica :un percorso di cultura e di fede
, in Catalogo della Biblioteca di S.Francesco a Folloni. Sec.XVI-XVII, a cura di Giuseppina Zappella e Maria Porfido. Montella, Convento San Francesco a Folloni, 2012, p.17-95.

Il saggio, corredato di 85 figure,  illustra le principali caratteristiche della produzione tipografica dei sec.XVI e XVII, con riferimento specifico alle edizioni descritte in catalogo. Schede  a cura di Maria Porfido (coordinamento scientifico di Zappella).


• Sotto il segno di Minerva : i centri dell’illuminismo e le "images du savoir", in Litterarum felicitas. Le conquiste della scienza e della tecnica nelle opere degli scrittori del Settecento. Avellino, Istituto Tecnico Agrario "Francesco de Sanctis" – Regione Campania.Settore Musei e Biblioteche – Mediatech, 2010, p.5-17(allegato CD-Rom)

Il saggio (con 40 figure) introduce il catalogo a cura di Maria Porfido (coordinamento scientifico di Zappella).



• Valenze iconografiche e simboliche dell’immagine nel libro del Rinascimento, in Le cinquecentine della Biblioteca diocesana Pio XII di Teggiano, catalogo a cura di Giovanna Cappelli e Patrizia Ianniello con un saggio di Giuseppina Zappella. Teggiano, Biblioteca Pio XII, Diocesi di Teggiano-Policastro, 2012, p.13-50.

Si sono selezionati cinque punti di discussione in relazione alcune tipologie di immagini investite di un singolare contenuto simbolico, espresso in forme assolutamente originali : 1. Pseudomorfosi e reinterpretazioni iconografiche : l’allegoria del Tempo che svela la Verità; 2. Le scoperte geografiche e la rappresentazione del mondo conosciuto; 3.Collaborazioni tra tipografi e condivisione del lavoro nelle antiche tipografie; 4. Le iniziali parlanti e l’influenza ovidiana; 5. La Creazione e il sincretismo culturale della tradizione classico-cristiana. 49 illustrazioni di corredo.



• Invisibilium per visibilia contemplatio: la funzione dell’immagine sacra nel libro del Seicento, in Le seicentine della Biblioteca diocesana Pio XII di Teggiano, catalogo a cura di Giovanna Cappelli e Patrizia Ianniello con un saggio di Giuseppina Zappella. Teggiano, Biblioteca Pio XII, Diocesi di Teggiano-Policastro, 2013, p.31-91.

L’illustrazione libraria del sec.XVII si inserisce nel complesso universo dell’arte barocca, con originali interpretazioni allegoriche e simboliche, espressione dello stesso programma iconografico, dottrinario e ideologico, che caratterizza in quegli anni i numerosi progetti artistici promossi dalla Chiesa trionfante. In questo contesto la principale funzione dell’immagine sacra nel libro è didattica, propagandistica e pubblicitaria, presentata spesso in forma codificata ed emblematica come si evidenzia nei diversi punti di discussione (1. L’iconografia barocca e il libro a stampa; 2. La scrittura "parlante"; 3. Le immagini della memoria e la didattica degli emblemi; 4. L’Ecclesia triumphans; 5. L’Ecclesia docens; 6. L’Ecclesia Mundi e il simbolo della nave; 7. Una torre contro gli eretici; 8. L’emblematica mariana e il potere politico; 9. Le allegorie della sapienza e la metafora dello specchio; 10. Le marche di soggetto religioso).
Il testo è corredato di 42 figure.



• I libri delle stelle e la tradizione iconografica del Rinascimento, in Le cinquecentine della biblioteca dell’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica), a cura di Emilia Olostro Cirella e Giovanna Caprio: Napoli, Giannini, 2014 , p.15-69.

Al confine tra scienza e magia, i libri antichi che trattano di astronomia esercitano ancor oggi una straordinaria suggestione sul lettore. Questo straordinario universo è illustrato, anche se ovviamente in modo largamente esemplificativo, dalle opere e dagli autori descritti in catalogo, che documentano attraverso i trattati tecnici e le opere divulgative più diffuse nel Rinascimento la storia e l’evoluzione di un’affascinante quanto singolare tradizione iconografica. Il saggio è suddiviso in quattro punti di discussione : 1.Il  best seller dei trattati di astronomia; 2.Il dibattito scientifico : gli autori, le opere, le figure (Il mondo antico; Il Medioevo e gli Arabi; Gli studiosi del Rinascimento); 3. Federico Commandino e le litere del Barocci. Altre tipologie di iniziali; 4.Le allegorie dell’Astronomia / Astrologia. Il testo è corredato di 81 figure.


• Il ritorno di Minerva e le meraviglie della scienza, in La produzione editoriale scientifica tra XVII-XVIII secolo nelle biblioteche campane, a cura di Apollonia Califano, Anna Maria Vitale. Progetto dell’AIB Campania. Salerno, Arti Grafiche, 2014, p.17-66.

La rinascita dell’editoria scientifica si inserisce in un clima di grandi mutamenti culturali e di crescente specializzazione dei vari settori della scienza. L’immagine raggiunge tutti i generi di libri e ne diventa un complemento pressoché indispensabile. Nel saggio si sono selezionati nove punti di discussione come sintesi iconografica dell’universo scientifico dei sec.XVII-XVIII, così come rispecchiato dal catalogo : 1. Le metamorfosi dell’allegoria; 2. I progressi dell’idraulica e il controllo delle acque fluviali; 3. Esperimenti "elettrici"; 4. Le delizie dell’orto e l’arte del giardinaggio; 5.Le spedizioni scientifiche e le meraviglie dei nuovi mondi; 6. Ai confini della realtà : i "mirabilia naturae et artis"; 7. Le grandi composizioni allegoriche; 8. Un’icona del sapere; 9. La cultura figurativa della Schola Salernitana.
Il testo è corredato di 48 figure.


• Il mito, la poesia e gli artisti nella tipografia napoletana tardo-barocca, in Il mito di Napoli e l’incanto della poesia nelle tipografie di Raillard e Parrino. Saggio introduttivo di Giuseppina Zappella. Avellino, Provincia di Avellino. Biblioteca Scipione e Giulio Capone – Mediatech, 2014, "Settecento napoletano, 3",  p.9-100 (allegato CD-Rom)

Il saggio, corredato di 115 figure, analizza figure e simboli legati alla tradizione napoletana attraverso le illustrazioni presenti in edizioni di Raillard, Parrino e altri tipografi coevi. E’ suddiviso in tre parti:
I. napoli nel mito e nella leggenda  (1.La tradizione mitografica  storica e religiosa; 2. Le allegorie e le composizioni celebrative ; 3. I simboli della poesia e della musica; 4. Le figure del mito nelle marche; 5. L’ornamentazione).
II. l’illustrazione   (6. I libri illustrati; 7.Le guide di Napoli; 8. I ritratti).   
III.gli artisti   (9. Francesco Solimena; 10.Andrea Magliar e figli; 11.Paolo De Matteis; 12. Del Po; 13.François de Louvemont).
Segue il catalogo delle edizioni di Raillard e Parrino possedute dalla Biblioteca Provinciale di Avellino, a cura di Maria Porfido. Coordinamento scientifico del progetto di Zappella.


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Interventi in convegni e seminari


Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche,  Le regole italiane di catalogazione per autori e la loro applicazione. Atti del Seminario di Roma 2-7 marzo 1981, a cura di Anna Giaccio e Maria Grazia Pauri. Roma, ICCU, 1985, p.35-36, 103-106, 113, 165, 232-233.

Gli interventi di Zappella riguardano in maniera specifica l’inapplicabilità della norma RICA sul formato al libro antico ed altri problemi di intestazione e ordinamento.


• Tipologia e messaggio culturale del libro antico a stampa, in Atti delle manifestazioni culturali. Nusco 3-8 settembre 1984, a cura di Gennaro Passaro. Lioni, 1986, p.93-105.

Introduzione di carattere generale sulle caratteristiche del libro a stampa dei primi secoli : testo della relazione tenuta in occasione del convegno. Vedi anche n.99.


• La produzione tipografico-editoriale in Basilicata. Dibattito per una ricerca, in Archivi, biblioteche, musei, editoria e tipografie in Basilicata, "Documentazione Regione", n.9-10, 1987, p.329-334, 347-349, 353.

Gli interventi, (la cui sbobinatura non è trascritta correttamente per mancanza di revisione da parte dell’autrice) sono relativi alla possibilità di effettuare un censimento della produzione tipografica in Basilicata.


• Incisione, illustrazione, figura (l’iniziale), "Miscellanea Marciana" 2-3, 1987-1989, p.221-266; tav.p.365-370 (anche in estratto).

Si discute della funzione e dell’evoluzione dell’iniziale dal codice manoscritto al libro del Rinascimento con esemplificazione ed esame delle varie tipologie (istoriate, parlanti, araldiche, allusive ecc.).
Testo della conferenza tenuta nell’ambito del "Seminario sul libro antico" organizzato dalla Società Dante Alighieri-Comitato Veneziano e dall’Associazione Italiana Biblioteche-Sezione Campania.


• I tipografi e il mondo classico, in La stampa in Italia nel Cinquecento. Atti del Convegno. Roma 17-21 ottobre 1989, a cura di Marco Santoro. Roma, Bulzoni, 1992, p.401-426 (anche in estratto).

Si esaminano le forme attraverso le quali si manifesta, nel libro italiano del Cinquecento, il Rinascimento dell’antichità : come semplice riproposizione della struttura decorativa e figurativa classica (figure mitologiche, allegoriche, grottesche, panoplie, cornucopie, mascheroni ecc.), come reintegrazione dei motivi ai temi classici (polisemie, metamorfosi e pseudomorfosi del patrimonio mitografico antico), come sincretismo culturale della tradizione classica e religiosa (reinterpretazione cristiana o simbolica delle immagini). L’esemplificazione è offerta da illustrazioni, marche, ritratti e iniziali.
Testo della relazione tenuta nell’ambito del convegno organizzato dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del 25° anniversario della Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università "La Sapienza" di Roma.


• L’illustrazione libraria dell’Ottocento : un approccio biblioiconologico, "Rara volumina" 1994, p.23-43.

La vera fortuna dell’illustrazione ottocentesca è segnata dalla divulgazione del colore, resa possibile dall’impiego di nuove tecniche grafiche : l’acquatinta e soprattutto la litografia, che determinano un nuovo linguaggio dell’illustrazione, esemplificato dal reportage contemporaneo, dalle caricature , dalla scenografia delle feste, dalla letteratura per l’infanzia, dall’iconografia agiografica, dai pamphlets, da strenne, almanacchi e pubblicazioni a dispense . Ricca esemplificazione corredata di figure.
Relazione tenuta il 10 aprile in occasione del Convegno "Ottocento questo conosciuto, produzione e diffusione del libro nel XIX secolo", Trento 9-11 aprile 1992 (2° convegno di "Biblioteche oggi" organizzato dalla Editrice Bibliografica e dalla Provincia autonoma di Trento).


• Omologazione delle procedure descrittive nella catalogazione del libro antico
, in Bibliologia e informatica. Giornata di studio. Napoli, Istituto "Suor Orsola Benincasa" 26 novembre 1993, a cura di Enzo Esposito. Ravenna, Longo Editore, 1994, p.133-152.

Si discutono le diverse scelte di autori di cataloghi di libri antichi, per dimostrare come sia necessaria una preventiva definizione di metodo, ad evitare le contraddizioni bibliologiche che si riscontrano nelle opere esaminate (trattamento del formato, convenzioni descrittive, confusione tra edizione e esemplare, indicazione bibliografica dei repertori ecc.).



• Lo "spazio" iconografico della biblioteca, in Un’idea di Biblioteca. Convegno internazionale. Napoli, Istituto "Suor Orsola Benincasa" 23-24 ottobre 1995, a cura di Enzo Esposito. Napoli, Cuen,1996, p.257-297.

Attraverso testimonianze di autori antichi (Cicerone, Seneca, Plinio il Vecchio, Marziale, Giovenale, Plinio il Giovane, Rustico, Isidoro di Siviglia) e significativi progetti contemporanei (di Manfredi Nicoletti per la biblioteca di Alessandria d’Egitto) si illustra l’uso dell’immagine nella biblioteca dall’antichità ai giorni nostri. Si dimostra così come anche  la tematica iconografica sia strettamente collegata allo sviluppo della tipologia ambientale della biblioteca nelle varie epoche. Le fonti classiche commentate sono riprodotte integralmente in appendice e corredate di traduzione (alcuni autori, come  Rustico e Isidoro, per la prima volta).


• Il libro antico : approccio e studio alla luce del recentissimo Manuale, "Bollettino di informazione ABEI" 1997, p.7-14.

Si illustrano analiticamente i contenuti e gli obiettivi principali del Manuale del libro antico (vedi n.7) in relazione alla conoscenza generale del libro antico e in particolare a quella degli elementi strutturali, considerata come propedeutica ad ogni operazione, anche quella catalografica.
Relazione tenuta in occasione dell’incontro di studio "Il libro antico nelle biblioteche ecclesiastiche" organizzato dall’ABEI a Loreto, 24-25 giugno 1996.



• Un rebus tipografico : fascicolo apparente e fascicolo strutturale in un’edizione napoletana del Seicento, in Bibliografia testuale o filologia dei testi a stampa? Definizioni metodologiche e prospettive future. Convegno di studi in onore di Conor Fahy. Udine, 24-26 febbraio 1997, a cura di Neil Harris..Udine, Forum, 1999 , p.269-294 (anche in estratto).
.
La ricerca prende avvio dall’ispezione bibliologica di un’edizione napoletana del sec.XVII (Giovanni Battista Cacace, Theatrum omnium scientiarum. Napoli, Roberto Mollo, 1650) per dimostrare, attraverso l’esame filigranologico, come il tipografo abbia escogitato un singolare tipo di imposizione (a mezzo foglio, su una forma, ad una facciata con fascicoli a segnatura mista) per evitare l’alternanza di pagine bianche con altre stampate, che avrebbe pregiudicato la presentazione estetica del libro.



• Per una definizione tipoiconologica dell’illustrazione greca (sec.XVIII-XIX). Osservazioni e proposte, in La stampa e l’illustrazione del libro greco a Venezia tra il Settecento e l’Ottocento. Atti della giornata di studio (Venezia 28 ottobre, 2000) a cura di Chryssa A. Maltezou. Venezia, Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, 2001, p.29-50.

Peculiarità tipologiche delle edizioni greche impresse a Venezia e proposta di un modulo descrittivo per l’archiviazione e il confronto delle diverse attestazioni.


• La decrittazione delle immagini, in Dal torchio alle fiamme. Inquisizione e censura : nuovi contributi dalla più antica Biblioteca provinciale d’Italia. Atti del Convegno Nazionale di Studi. Salerno, 5-6 novembre 2004, a cura di Vittoria Bonani. Salerno, Biblioteca Provinciale, 2005, p.195-216.

Si propongono i risultati di una ricognizione all’interno della produzione libraria dei primi secoli della stampa sul tema dell’immagine legata alla censura. Un primo livello di esemplificazione è costituito da alcune illustrazioni di opere letterarie, che subiscono interventi censori in ordine a particolari, scene e raffigurazioni ritenute oscene (Immagini "inhonestae"di Ovidio; La censura fiorentina del Decamerone) per poi esaminare l’influsso esercitato dalla Chiesa dopo il Concilio di Trento e le reazioni dei tipografi (La Controriforma e le immagini; Il caso Giolito;  Le immagini "sospette";  Più forti della condanna;  Il libro offeso e il vilipendio dell’immagine;  Il simbolo negato). In fine si descrive la marca tipografica del Gualtieri in cui l’iconologia del rogo di libri assume un valore catartico e fortemente simbolico. L’esemplificazione è corredata di immagini.



•  Significato e risultati nel panorama scientifico internazionale dell’opera polivalente ed enciclopedica di Alfonso Gallo, in Un illustre figlio donato da Aversa alla storia della cultura e della scienza del libro in Europa :  atti della tavola rotonda su Alfonso Gallo, Aversa 4 gennaio 2005, a cura di Maria Federica Orabona.   Napoli, Guida, [2005], p.27-42.

Si ripercorre la vicenda umana e professionale del grande studioso con riferimento ai suoi molteplici interessi e ai risultati scientifici delle sue ricerche.



• L’immagine frontispiziale, in I dintorni del testo. Approcci alle periferie del testo. Atti del convegno internazionale : Roma 15-17 novembre, Bologna 18-19 novembre 2004. A cura di Marco Santoro, Maria Gioia Tavoni, I, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 2005,  p.167-188.

Si discutono esempi delle varie tipologie frontispiziali , in cui le immagini (vignetta, ritratto, stemma, marca) hanno una funzione polivalente, di messaggio linguistico, didattico, informativo e pubblicitario. L’analisi si riferisce in particolare a : strategie  editoriali e standard iconografici,  rapporto scrittura-immagine,  reiterazione dei messaggi semantici. Figure di corredo al testo.



• Immagini autoreferenziali di antichi tipografi napoletani
, in Per la storia della tipografia napoletana nei secoli XV-XVIII. Atti del Convegno internazionale : Napoli 2005, 16-17 dicembre, a cura di Antonio Garzya (Napoli, Accademia Pontaniana, 2006), p.113-162.

Le immagini autoreferenziali sono finalizzate alla trasmissione di notizie o di messaggi relativi al tipografo e/o editore. Le tipologie più diffuse sono le iniziali, le figure parlanti e allusive, gli stemmi, il ritratto. Le informazioni riguardano : il nome e il cognome, luogo di nascita e/o di attività, avvenimenti biografici e vicissitudini varie, attività tipografica, tipo di produzione, rapporti con il dedicatario, il finanziatore o l’Autorità che interferisce con la pubblicazione. Le occorrenze più frequenti sono offerte dalle marche proprio per il peculiare carattere di questo contrassegno, espressione identificativa dell’officina e del responsabile della pubblicazione.




• Strategie iconografiche e modelli pedagogici nelle sculture della cappella Sansevero, di prossima pubblicazione negli Atti del Convegno su Raimondo di Sangro (Napoli, novembre 2010).

Prendendo spunto da alcune sue recenti ricerche nel campo della storia del libro e dell’iconografia, l’autrice dimostra come le statue della cappella rispettino la tradizione iconografica dei modelli all’epoca più diffusi, e in particolare dell’Iconologia di Cesare Ripa, ma la arricchiscano caso per caso con attributi, atteggiamenti, particolari, accuratamente studiati in relazione al personaggio raffigurato.
In questo processo confluirono sicuramente dolorose esperienze familiari del principe e gli insegnamenti del nonno materno, Niccolò Gaetani, che compose due trattati filosofici con finalità dichiaratamente pedagogiche, nei quali inserì molte allegorie dello studioso perugino. Ad esemplificare queste derivazioni  si passano in rassegna tutte le statue, di cui si propone una lettura un po’ "diversa", esaminando e  decodificando attributi e pose delle raffigurazioni, interpretando scelte e motivazioni di chi le ha ispirate, soprattutto quando si osservano modifiche o aggiunte rispetto al modello. Riproduzione delle fonti iconografiche discusse



• L’Avellino sacro di Scipione Bella Bona, in San Modestino e l’Abellinum cristiana, a cura di Sabino Accomando. Avellino, Diocesi di Avellino, Istituto Superiore di Scienze Religiose "G.Moscati" 2013, p.121-162 (Atti del Convegno internazionale San Modestino e l’Abellinum cristiana. Avellino 22-24 settembre 2011)

Si discutono le notizie sui santi martiri e patroni Modestino e compagni contenute nelle due redazioni dell’Avellino sacro di Scipione Bella Bona. In proposito si analizzano anche tempi e modalità compositive dell’opera, caratteristiche metodologiche e critiche delle due stesure successive, ed ancora le fonti riportate e utilizzate, di cui si confrontano le diverse versioni e la relativa tradizione agiografica. In questo quadro si collocano anche le antiche preghiere in onore dei martiri, di cui si propone per la prima volta  la traduzione dal latino. Infine si indicano le aggiunte della seconda stesura manoscritta dell’Avellino sacro, tra cui la Vita di S.Ippolisto e la discussione sulla controversa questione dell’attribuzione della miracolosissima Imagine della Madonna di Montevergine, di cui si riportano in appendice rispettivamente la traduzione italiana e la trascrizione integrale. Il risultato è quanto mai interessante perché ripropone la testimonianza originale di uno scrittore del Seicento, tra i più importanti della storiografia avellinese, notevole non solo per antichità di documentazione ma anche per rigore metodologico e critico.


• Flussi di mobilità degli artisti del libro napoletano del Seicento, in Mobilità dei mestieri del libro tra Quattrocento e Seicento, Convegno internazionale, Roma, 14-16 marzo 2012, a cura di Marco Santoro, Samanta Segatori. Pisa - Roma, Fabrizio Serra editore, 2013, p.129-169.

Si cerca di identificare gli itinerari più comuni e le motivazioni più importanti che sono all’origine dei viaggi di questi artisti e li sollecitano  ad allontanarsi più volte dalla propria città per andare incontro a difficoltà, pericoli e qualche volta anche delusioni. E’ un frenetico andare e venire, per ragioni di studio e formazione, per cercare commesse ed eseguire lavori, alla ricerca di fama e successo, talvolta anche per ineludibili ragioni personali. Molti di questi motivi sono comuni a diversi artisti, pure ognuno ha una sua esperienza inconfondibile, che lo contraddistingue in maniera esclusiva ed arricchisce la casistica proponendo atipici modelli comportamentali : percorsi biografici, che sono anche artistici ed esaminati  contestualmente aiutano a comprendere meglio le infinite e complesse realtà che influenzano la "fabbrica" delle immagini del libro napoletano del Seicento. Ad  esemplificazione  seguono brevi profili biografici degli artisti, con particolare riferimento alla produzione libraria e ai loro spostamenti, che come si è detto, determinano anche frequenti scambi e osmosi figurative. In fine tabelle generali riepilogative di artisti itineranti suddivisi per artisti italiani e stranieri.


• La tradizione iconografica della Scuola Medica Salernitana e lo studio interpretativo dell’immagine, in Rimedi, semplici e trattati. Atti del Convegno Erbe, manoscritti, incisioni nel mondo del Regimen e della fitoterapia. Salerno, Associazione Culturale Adorea, 23 novembre 2013. Progetto scientifico Vittoria Bonani e Marcello Andria. Salerno, Associazione Adorea, 2015 (ebook, progetto grafico Studioweb Torre).

L’argomento è stato affrontato in precedenti contributi, ma qui viene presentato con un’impostazione diversa delle tematiche iconografiche, non solo tipologica e tassonomica, ma soprattutto critica e metodologica. Lo scopo è quello di ripercorrere l’evoluzione editoriale del Regimen sanitatis  come discussione di un modo di "leggere" l’immagine, che superi lo studio meramente analitico e descrittivo del documento visivo (1.L’analisi iconologica; 2. Livelli diversi di lettura; 3. L’iconografia del "magister" : modelli polivalenti e immagini realistiche: 4. Un logo pubblicitario; 5. La visita del malato e la vita quotidiana nel mondo delle immagini; 6. La ricerca del significato più profondo).
Ha offerto materia alle ricerche la ricca collezione Altieri di edizioni del Regimen, molte non presenti in biblioteche italiane, alcune rarissime e introvabili



                                                     ***

Mostre bibliografiche


Adolfo Omodeo storico della libertà. Mostra bibliografica 1-7 luglio 1976. Napoli, Biblioteca Universitaria, 1976, 32 p.

Catalogo della mostra, suddivisa in quattro sezioni, curata insieme a Nicola Scafati.


• Storia delle scoperte e degli scavi, in Pompei, Ercolano…Mostra bibliografica. Napoli, Biblioteca Universitaria, 1984, p.73-153 (anche in estratto).

Questa sezione della mostra, curata insieme a Nicola Scafati, costituisce una sintesi della storia delle scoperte e degli scavi delle città sepolte con descrizione di 83 fonti antiche, quasi sempre coeve, alcune inedite e poco conosciute, che illustrano la successione delle scoperte e i mutamenti nella tecnica di scavo dal sec.XVI fino a Spinazzola.


• Catalogo delle cinquecentine esposte nella biblioteca civica di Nusco
, in Atti delle manifestazioni culturali. Nusco 3-8 settembre 1984, a cura di Gennaro Passaro. Lioni, 1986, p.107-136.

Catalogo, curato insieme a Gennaro Passaro, delle cinquecentine esposte in occasione del convegno (vedi anche n.80).


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Voci in dizionari

Dizionario dei tipografi e degli editori italiani. Diretto da Ennio Sandal, Marco Menato e  Giuseppina Zappella. Vol.I. Milano, Editrice Bibliografica, 1997 (vol.II, Padova-Trieste, SVSB Editore, di prossima pubblicazione) :

• Amato  Raimondo, p.25-26.

• Bartoletti, Francesco, p.74.

• Bartoletti Giovanni, eredi, p.74.

• Cappelli Giovanni Battista, p.254-256.

• Contareno Domenico, p.324-325.

• De Filippo Pietro, p.369.

• Della Fossa  Melchiorre, p.370.

• Gaetano Libero,

• Ghidele Giovanni,

• Iaqui Antonio.

Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento (DETLI), a cura di R.M.Borraccini, Giuseppe Lipari, Carmela Reale, Marco Santoro. Pisa - Roma, Fabrizio Serra editore, 2014:

• Cappelli Giovanni Battista,

Cilio Alifano).


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Ristampe anastatiche

Luigi Marta, Costumi della festa data il 1854. Parigi, 1854
. Ristampa anastatica a cura  e con saggio introduttivo di G.Zappella. Sorrento, Di Mauro, 1993.

Riproduzione di gran pregio, a dimensioni reali, dell’edizione originale abbellita da splendide litografie a colori.


                                                           
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Collane

"Crisopoli. Collana di bibliografia e storia delle biblioteche diretta da Giuseppina Zappella". Napoli, Istituto Italiano per gli studi filosofici, 1995-

Crisopoli è l’antico nome greco di Parma eletto da Bodoni per le edizioni della sua tipografia privata. Così con la suggestione di un ideale topos bodoniano questa collana si propone di pubblicare ricerche inedite che presentino caratteri di sostanziale novità e rilevanza nell’ambito delle discipline che afferiscono al mondo del libro e delle biblioteche. Pubblicate finora due opere:
1.Vincenzo Trombetta, Storia della Biblioteca Universitaria di Napoli dal Viceregno spagnolo all’Unità d’Italia. Prefazione di Maurizio Torrini. Napoli, Vivarium, 1995.
2. Vincenzo Trombetta, Storia e cultura delle biblioteche napoletane. Librerie private, istituzioni francesi e borboniche, strutture postunitarie. Napoli, Vivarium, 2002.


"Architettura delle immagini. Quaderni di iconografia e bibliologia" di Giuseppina Zappella". Manziana, Vecchiarelli editore, 2007-

Serie di dieci monografie, dedicate ad aspetti, temi e problematiche finora poco o scarsamente trattati nello studio del libro antico :
I.    Il ritratto librario;
II.  Gli stemmi, le imprese, gli emblemi;
III. L’ornamentazione;
IV. L’iniziale;
V.  I reimpieghi, le copie, le derivazioni;
VI. La lettura iconica e i codici interpretativi dell’immagine;
VII.La marca;
VIII. Le immagini della tecnica applicata al libro;
IX Il frontespizio.;
X. L’antiporta.
Il tipo di approccio è essenzialmente didattico, supportato da corredo illustrativo e un apparato indicale molto analitico. Pubblicati finora i primi sei volumi.


                                                   
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Direzione di dizionari

• Dizionario dei tipografi e degli editori italiani.Il Cinquecento
. Diretto da Ennio Sandal, Marco Menato e  Giuseppina Zappella. Vol.I.(A.F). Milano, Editrice Bibliografica, 1997. Vol.II (G-L) Padova-Trieste, SVSB Editore (di prossima pubblicazione) :

Il dizionario raccoglie, ordinate alfabeticamente, le voci relative ai tipografi ed editori attivi in Italia nel secolo XVI. Ogni voce è suddivisa in cinque aree tematiche : 1. Notizie di carattere generale, 2.Caratteristiche della produzione, 3.Allestimento tipografico, 4. Problematica, 5.Fonti e bibliografia.
Zappella : direzione della parte relativa all’Italia meridionale e insulare, redazione di alcune voci (vedi n.100-109).
• Recensioni :  Paola Zito, "Accademie e Biblioteche d’Italia"66, 1998, n.2, p.64-65.

   
                                                   
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Collaborazioni a  l’osservatore romano  (terza pagina)

• Dati interessanti e imprevisti nel catalogo dei libri italiani dell’Ottocento, 28 novembre 1991.

• Ci sarà ancora posto nel futuro per il libro e per la biblioteca?,
30-31 dicembre 1991.

• Quando l’editoria entra nel "territorio" dello storico, 16 gennaio 1992.

• L’importanza delle immagini nei primi secoli della stampa. Le cose invisibili spiegate attraverso quelle visibili, 11 marzo 1992.

• Notazioni in margine alla "Mostra del libro e della stampa antichi". "Ascoltare con gli occhi" la verità che si sprigiona dalla parola scritta, 4 luglio 1992.

• L’educazione dei giovani alla lettura,
8 luglio 1992, p.7.

• Gli indici, un lavoro spesso sottovalutato, 27-28 luglio 1992.

• Alla scoperta dei grandi libri dimenticati, 27 gennaio 1993, p.8.

• Quando Manuzio inventò il libro "tascabile", 18 aprile 1993.

• Le tracce di un’antropologia culturale del 400, 26-27 aprile 1993.

• La tradizione bibliografica attraverso i secoli. Quella preziosa mediazione tra editori e    lettori. 20 maggio 1993.

• Manoscritti e codici miniati come opere d’arte, 12 ottobre 1994.

• Libro e società in Italia dal Quattrocento al Novecento. Una vicenda che nell’arco di sei secoli ha profondamente modificato la civiltà occidentale, 30 ottobre 1994.

• La VI rassegna milanese del libro antico. Quell’iniziale che suggerisce l’affascinante universo del sapere, 4 maggio 1995.

• La fantasia figurativa degli artefici del libro tra Medioevo e Rinascimento
, 17 maggio 1995.

• Una guida alla conoscenza globale di Agostino, 22 ottobre 1995.

• Incunaboli e cinquecentine che spaziano dalla poesia cavalleresca ai libri sui mestieri, 20 ottobre 1996.

• Anche con l’avvento dei computer la stampa rimane legata all’invenzione di Gutenberg, 10 novembre 1996.

• Quando la carta stampata diventa il principale supporto della memoria scritta, 23 novembre 1996.

• La natura come manifestazione del divino. Le più belle pagine dalle Confessioni di  S.Agostino, 26 aprile 1997.

• Il mondo del libro tra Cinque e Seicento. 24 ottobre 2003.


                                                
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Recensioni


Rec. a Giovanni Mardersteig, L’Officina Bodoni, "Bollettino AIB" 1981, p.161-163.

Rec, a Francesco Barberi, Per una storia del libro. Profili, note, ricerche, "Esperienze letterarie", 1982, p.114-117.

Rec. a Silvia Curi Nicolardi,
Una società tipografico-editoriale a Venezia nel secolo XVI, "Bollettino AIB" 1986, p.393-394.

Rec. a Marco Santoro, Le secentine napoletane della biblioteca nazionale di Napoli, "Il Bibliotecario",1987, n.13 (settembre), p.139-141.

Rec. a Valentino.Romani, Il "Sintagma de arte typographica" di Juan Caramuel, "Biblioteche oggi" 1988, n.6, p.117-119.

Rec. a Enzo Esposito, Bibliografia analitica degli scritti su Dante. 1950-1970, "Giornale della libreria", luglio-agosto 1990, n.7/8 p.35.

Rec. a Marco Santoro, Il libro a stampa .I primordi. "Biblioteche oggi" 1990, n.6, p.780-781.

Rec. a Università e Biblioteca, a cura di Enzo Esposito, "Giornale della libreria" marzo 1992, n.7/8, p.35.

Rec. a Luigi.Balsamo, La bibliografia. Storia di una tradizione, "Biblioteche oggi" 1993, n.4, p.63.

Rec. a Roberto Caracciolo
, Opere in volgare, a cura di Enzo Esposito, "Biblioteche oggi", 1993, n.6-7, p.68-69.

Rec. a Monica Tassinari
, Catalogo del fondo antico della Biblioteca Muratori di Comacchio, "Il Bibliotecario" 1995, n.1, p.339-342.

Rec. a Egisto Bragaglia, Gli ex libris italiani, "Accademie e Biblioteche d’Italia" 1995, 1, p.55-57.



Novità

La lettura iconica e i codici interpretativi dell’immagine. Manziana, Vecchiarelli Editore, 2014.  "Architettura delle immagini, 6", 331 p.

Quest’opera affronta una tematica familiare agli storici dell’arte, ma molto meno agli studiosi del libro antico. Eppure analoghi sono i quesiti di interpretazione e riconoscimento di una figura nell’ambito della tradizione editoriale antica. Anche in questo caso esistono convenzioni, codici e linguaggi iconografici, che bisogna saper riconoscere per apprezzare lo straordinario patrimonio di figure di corredo a un libro.
L’autrice cerca di rispondere a questa domanda ponendosi dal punto di vista del lettore, desideroso di scoprire i molteplici rapporti che legano le immagini al testo di riferimento, nel quadro della specifica tradizione iconografica. Così si discutono attributi, simboli, allegorie e in generale ogni elemento che possa aiutare nella decrittazione iconologica, alla quale si arriva con percorsi diversi volta per volta, con comparazioni di altre immagini, confronti testuali, contestualizzazioni di vario tipo. Dopo due capitoli introduttivi in cui si affrontano problemi generali (1. I progressi dell’iconologia
. 2. All’interno delle categorie: generi e soggetti. Il sistema iconclass)  la discussione si articola in otto parti:
I.  
Soggetti religiosi   ( I santi; Iconografia orientale; Figurazioni bibliche).  
II.
Mito e favola   ( Dei ed eroi; L’evoluzione iconografica e l’influenza della stampa).
III.
Simbolo e allegoria  ( La definizione terminologica; Enciclopedie di immagini; Simboli religiosi; Il Rinascimento e l’allegoria; Pseudomorfosi e reinterpretazioni iconografiche; Il sincretismo  culturale della tradizione classico-cristiana; L’Iconologia di Cesare Ripa; Il barocco e l’allegoria; Le immagini della memoria e la didattica degli emblemi; La missione della Chiesa e il simbolo della nave; La metafora dello specchio; Il secolo dei lumi e il Romanticismo; Le allegorie delle scienze attraverso i secoli).
 IV. Gli
attributi   ( Tipologie e distinzioni; Attributi dei santi; Attributi delle figure mitologiche;   Gli attributi delle allegorie nell’Iconologia di Ripa).
V. La ricerca iconografica : fonti iconografiche e testuali   ( Le fonti testuali; Le fonti dell’iconografia sacra;   Le fonti dell’iconografia profana; Le fonti visive).
VI. Lo studio ermeneutico dell’immagine  ( Il linguaggio iconografico; Un esempio di complessità figurativa : l’iconografia dell’
Annunciazione; Tipologie e convenzioni).
VII  La
censura e l’iconografia  ( Immagini "inhonestae" di Ovidio;  La censura fiorentina del Decamerone; La Controriforma e il caso Giolito; Le immagini "sospette"; Più forti della condanna; Il libro offeso e il vilipendio dell’immagine).
VIII. La  decrittazione  delle immagini e la sintesi iconologica  ( L’intelligenza semantica e l’identificazione. Gli strumenti, il metodo; Il sacrificio di Sibilla in un trattato di enologia; Il simbolo negato e la catarsi del fuoco; Figure emblematiche; Il mondo dei tipografi;  Pseudomorfosi e reinterpretazioni iconografiche; Il sincretismo  culturale della tradizione classico-cristiana; Un programma iconografico e artistico poliautorale; Una suggestiva ipotesi interpretativa).
I quadri dedicati ad aspetti particolari sono cinque : 1.
L’Ecclesia triumphans; 2. Le icone ; 3. L’iconografia dell’Epifania; 4. L’iconografia di Alessandro Magno; 5. Simboli cristiani. La Tabella 1 elenca le varie categorie de I santi patroni. Completano la trattazione i diversi indici : Illustrazioni; Tematico; Figure;  Artisti; Tipografi e/o editori; Nomi. 308 illustrazioni di corredo.


Convenzioni rappresentative e topoi iconografici nella tradizione editoriale della Scuola Salernitana, "Il Paratesto", 11 (2014), p.9-36.

Si ripercorre l’evoluzione iconografica  (sec.XV-XVII) del Regimen sanitatis, che costituisce il testo fondamentale della Scuola medica Salernitana, attraverso le tipologie delle figure di corredo, dalle illustrazioni relative ad episodi o personaggi, a quelle probatorie di commento al testo, alle allegorie celebrative, alle più realistiche rappresentazioni domestiche.
Immancabili punti di riferimento e confronto sono le illustrazioni degli antichi testi di medicina, da Galeno a Ippocrate (peraltro autori studiati nella Scuola), alle opere popolari e di medicina pratica (in cui prevalgono le scene comuni  e l’ambientazione familiare), a zone periferiche, paramedicali con cui sono evidenti le convergenze, le confluenze e ricorrenze iconografiche



Dizionario degli editori, tipografi, librai itineranti in Italia tra Quattrocento e Seicento (DETLI), a cura di R.M.Borraccini, Giuseppe Lipari, Carmela Reale, Marco Santoro. Pisa - Roma, Fabrizio Serra editore, 2014
(voci curate da Zappella : Cappelli Giovanni Battista, Cilio Alifano).


La tradizione iconografica della Scuola Medica Salernitana e lo studio interpretativo dell’immagine, in Rimedi, semplici e trattati. Atti del Convegno Erbe, manoscritti, incisioni nel mondo del Regimen e della fitoterapia. Salerno, Associazione Culturale Adorea, 23 novembre 2013. Progetto scientifico Vittoria Bonani e Marcello Andria. Salerno, Associazione Adorea, 2015 (ebook, progetto grafico Studioweb Torre).

L’argomento è stato affrontato in precedenti contributi, ma qui viene presentato con un’impostazione diversa delle tematiche iconografiche, non solo tipologica e tassonomica, ma soprattutto critica e metodologica. Lo scopo è quello di ripercorrere l’evoluzione editoriale del Regimen sanitatis  come discussione di un modo di "leggere" l’immagine, che superi lo studio meramente analitico e descrittivo del documento visivo (1.L’analisi iconologica; 2. Livelli diversi di lettura; 3. L’iconografia del "magister" : modelli polivalenti e immagini realistiche: 4. Un logo pubblicitario; 5. La visita del malato e la vita quotidiana nel mondo delle immagini; 6. La ricerca del significato più profondo).
Ha offerto materia alle ricerche la ricca collezione Altieri di edizioni del Regimen, molte non presenti in biblioteche italiane, alcune rarissime e introvabili



In preparazione
DITE
Strategie iconografiche e modelli pedagogici nelle sculture della cappella Sansevero, di prossima pubblicazione negli Atti del Convegno su Raimondo di Sangro (Napoli, novembre 2010).

Prendendo spunto da alcune sue recenti ricerche nel campo della storia del libro e dell’iconografia, l’autrice dimostra come le statue della cappella rispettino la tradizione iconografica dei modelli all’epoca più diffusi, e in particolare dell’Iconologia di Cesare Ripa, ma la arricchiscano caso per caso con attributi, atteggiamenti, particolari, accuratamente studiati in relazione al personaggio raffigurato.
In questo processo confluirono sicuramente dolorose esperienze familiari del principe e gli insegnamenti del nonno materno, Niccolò Gaetani, che compose due trattati filosofici con finalità dichiaratamente pedagogiche, nei quali inserì molte allegorie dello studioso perugino. Ad esemplificare queste derivazioni  si passano in rassegna tutte le statue, di cui si propone una lettura un po’ "diversa", esaminando e  decodificando attributi e pose delle raffigurazioni, interpretando scelte e motivazioni di chi le ha ispirate, soprattutto quando si osservano modifiche o aggiunte rispetto al modello. Riproduzione delle fonti iconografiche discusse.

Dizionario dei tipografi e degli editori italiani. Diretto da Ennio Sandal, Marco Menato e  Giuseppina Zappella.  vol.II, Padova-Trieste, SVSB Editore (voci curate da Zappella : Gaetano Libero, Ghidele Giovanni, Iaqui Antonio)


Il mito, la poesia e gli artisti nella tipografia napoletana tardo-barocca, in Il mito di Napoli e l’incanto della poesia nelle tipografie di Raillard e Parrino. Saggio introduttivo di Giuseppina Zappella. Avellino, Provincia di Avellino. Biblioteca Scipione e Giulio Capone – Mediatech, 2014, "Settecento napoletano, 3",  p.9-100 (allegato CD-Rom)

Il saggio, corredato di 115 figure, analizza figure e simboli legati alla tradizione napoletana attraverso le illustrazioni presenti in edizioni di Raillard, Parrino e altri tipografi coevi. E’ suddiviso in tre parti:  I. napoli nel mito e nella leggenda (1.La tradizione mitografica  storica e religiosa; 2. Le allegorie e le composizioni celebrative ; 3. I simboli della poesia e della musica; 4. Le figure del mito nelle marche; 5. L’ornamentazione). II. l’illustrazione  (6. I libri illustrati; 7. Le guide di Napoli; 8. I ritratti).   III.gli artisti   (9. Francesco Solimena; 10. Andrea Magliar e figli; 11. Paolo De Matteis; 12. Del Po; 13. François de Louvemont). Segue il catalogo delle edizioni di Raillard e Parrino possedute dalla Biblioteca Provinciale di Avellino, a cura di Maria Porfido. Coordinamento scientifico del progetto di Zappella.

 
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